Accordo Europa-Usa: alcune banche russe saranno escluse dallo SWIFT

Sabato, Stati Uniti, Europa, Regno Unito e Canada hanno raggiunto un accordo per escludere alcune banche russe dallo SWIFT, il sistema delle transazioni finanziarie internazionali. Si tratta di una delle sanzioni più “dure” applicate fino ad ora, anche se non è ancora chiaro di quali banche si tratta.

Nei giorni scorsi lo SWIFT è stato oggetto di dibattito. L’eventuale esclusione della Russia dalla piattaforma è considerata “un’opzione nucleare”, che limiterebbe drasticamente le attività finanziarie della Russia. Alcuni leader europei temono che la sanzione possa avere delle ripercussioni negative sull’importazione del gas ed esportazioni di diversi beni. 

Cos’è lo SWIFT

La Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication (SWIFT) è una società fondata nel 1973 con sede legale a Bruxelles. Si tratta di una piattaforma che fa da esecutore delle varie transazioni finanziarie in moneta o in diversi asset. Lo scopo del sistema è permettere il pagamento quando il debitore non è il cliente della stessa banca del creditore anche a livello internazionale. Prima dello SWIFT le conferme delle transazioni internazionali avvenivano attraverso il telegramma, con tutti gli errori umani del caso. 

Con la sanzione c’è il rischio che le banche russe non escluse dallo SWIFT possano fungere da intermediarie per le banche escluse per avere accesso alla finanza internazionale.

Inoltre, esistono altre piattaforme alternative allo SWIFT, anche se sono poco utilizzate, una è il System for Transfer of Financial Messages (SPFS). Ma quella più importante è la  cinese CIPS anche se meno conosciuta. L’utilizzo da parte delle banche russe, potrebbe rafforzare i legami tra la Russia e la Cina. E questo è fonte di preoccupazioni per gli occidentali. 

La reazione dell’Ucraina

L’Ucraina continua ai Paesi che la sostengono di escludere tutte le banche russe dal circuito Swift. «Alcuni Paesi stanno cercando di escludere certe banche dal bando da Swift, così da imporre sanzioni con una mano e continuare a fare affari con la Russia con l’altra. Non fatelo. La storia vi giudicherà» ha detto il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba.

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