Le donne afghane sfidano il regime talebano

Nonostante la repressione dei talebani, le donne afghane continuano a manifestare  per le strade di Kabul per chiedere libertà, istruzione e lavoro. In questi mesi purtroppo sta avvenendo quello che gli attivisti temevano: il tentativo dei talebani di cancellare le donne dalla vita pubblica. 

Il 6 marzo è iniziato il nuovo anno accademico, ma solo per gli uomini. Le studentesse, ormai escluse dalla vita sociale, hanno chiesto il boicottaggio delle università da parte di studenti e professori maschi.

 

Dopo  il  divieto di accesso alle università nei mesi scorsi le ragazze sono scese in piazza. “Hanno chiuso le scuole, il mondo è rimasto in silenzio. Hanno chiuso le nostre università. Silenzio. Ora i nostri corsi educativi? Cosa dovremmo fare? Ucciderci?” ha detto una manifestante.

Il 26 marzo un gruppo di donne afgane sono tornate a manifestare contro il divieto dei talebani  frequentare scuole e università.

 

Da quando i talebani hanno preso il potere, le donne sono state totalmente escluse dalla vita pubblica. Non possono viaggiare, studiare, lavorare e svagarsi. 

La decisione dei talebani di impedire alle ragazze di tornare a scuola ha spinto la Banca Mondiale ad annunciare la sospensione di quattro progetti per un valore di 600 milioni di dollari incentrati su agricoltura, istruzione, salute e mezzi di sussistenza

 

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