Dopo il divieto imposto dai talebani di non far lavorare le donne afghane nelle organizzazioni non governative, Norwegian Refugee Council, Care e Save The Children hanno emanato un comunicato congiunto in cui annunciano la sospensione delle loro attività in Afghanistan.
“Non possiamo raggiungere efficacemente bambini, donne e uomini in disperato bisogno in Afghanistan senza il nostro personale femminile. Senza le donne a guidare la nostre attività, dall’agosto 2021 non avremmo raggiunto insieme milioni di afghani bisognosi. Oltre all’impatto sulla fornitura di assistenza salvavita, ciò influirà su migliaia di posti di lavoro nel mezzo di un’enorme crisi economica. Mentre otteniamo chiarezza su questo annuncio, sospendiamo i nostri programmi, chiedendo che uomini e donne possano ugualmente continuare la nostra assistenza salvavita in Afghanistan”.
Da quando i talebani hanno ripreso il potere in Afghanistan, la condizione delle donne è ulteriormente peggiorata. Oggi alle donne non è permesso di lavorare, studiare, viaggiare se non con il marito o il padre, fare sport, sentire musica o vestirsi a proprio piacimento. Di fatto è stata annullata la figura della donna nella società afghana.
Jan Egeland Segretario di Nrc Norway le conseguenze potrebbero essere devastanti.
These can be the devastating consequences of a continued Taliban ban on female NGO staff in Afghanistan:
– 6 million people fall into famine
– 600,000 children without education
– 13.5 million people without safe water supply
– 14.1 million people with no protection services— Jan Egeland (@NRC_Egeland) January 9, 2023
APPROFONDISCI ANCHE La condizione delle donne in Afghanistan: dagli anni ’20 ad oggi
Sostieni il blog
L’approfondimento è un blog indipendente e gratuito. L’obiettivo è approfondire in maniera trasparente e oggettiva le tematiche di attualità. Il lavoro di ricerca e approfondimento però richiedono tempo e risorse. Una donazione, anche minima, sostiene il lavoro che c’è dietro e permette a tutti l’accesso gratuito ai contenuti.