Approvato l’emendamento che tutela il diritto all’aborto

Il governo dovrà “astenersi dall’intraprendere iniziative di carattere anche normativo volte a eliminare o limitare il sistema di tutele garantito dalla legge 194“. E’ quanto prevede un emendamento approvato quasi all’ unanimità alla Camera con 157 voti favorevoli, nessun contrario e tre astenuti.

L’obiettivo dell’emendamento è di  contrastare “le pulsioni patriarcali e reazionarie espresse da alcuni esponenti della maggioranza”, ha spiegato il pentastellato Francesco Silvestri. 

“L’aborto, su cui la popolazione italiana già si è espressa favorevolmente attraverso referendum, rientra tra le libertà delle donne.
La legge 194 non solo non va toccata, ma deve essere pienamente applicata perché tra obiettori di coscienza, dinamiche colpevolizzanti e riprovazione sociale, interrompere la gravidanza è ancora un percorso ad ostacoli.
E finché a ogni donna non sarà garantita la libertà di decidere del proprio corpo, quello che è un diritto di tutte rimarrà un privilegio per alcune.” Ha scritto su Facebook la promotrice dell’emendamento la deputata del M5S  Stefania Ascari.

 

Le proposte di legge della destra contro l’aborto

L’emendamento si è reso necessario perchè in questi pochi mesi di legislatura del governo Meloni sono già due le iniziative antiabortiste presentate dai membri della maggioranza che andrebbero a rendere l’aborto illegale, senza toccare la legge 194.
A ottobre il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri ha depositato una proposta di legge che prevede la modifica dell’articolo 1 del codice civile in materia di riconoscimento della capacità giuridica del concepito.

Il senatore di Fratelli d’Italia Roberto Menia ha presentato un disegno di legge intitolato «modifica dell’articolo 1 del codice civile in materia di riconoscimento della capacità giuridica ad ogni essere umano». In altre parole si vuole riconoscere agli embrioni  la capacità giuridica.

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In Italia la donna non è libera di abortire

Immagine di copertina: CGIL Lecco

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