L’ultimo fatto di cronaca che ha visto un assessore sparare un ragazzo in pieno centro del paese, ha riaperto il dibattito sulle armi detenute da privati.
Secondo il presidente di Opal, Giorgio Beretta, le norme attuali sono troppo lassiste. Infatti, per gli analisti rischiamo di avvicinarci al “modello americano”, dato che le persone uccise con armi detenute in casa superano quelle ammazzate dai mafiosi o rapinatori.
Nell’anno della pandemia e del lockdown le licenze di armi sono cresciute quasi del 10% rispetto al 2019. La maggior parte erano sportive, perchè più semplici da ottenere.
Cosa dice la normativa
L’acquisto e la detenzione di armi da fuoco sono regolamentate dal TULPS anche se nel tempo alcune norme sono state modificate.
In sostanza è vietato vendere o cedere armi a privati che non siano muniti di permesso di porto d’armi o nulla osta all’acquisto.
Per acquistare un’arma da detenere in casa è necessario che l’autorità rilasci una delle seguenti autorizzazioni: nulla osta, licenza di porto d’armi, licenza di caccia, licenza sportiva, licenza da collezione. In questa sede ci soffermeremo sui primi due.
Il nulla osta serve per detenere l’arma solo in casa. Per ottenerlo occorre compilare un modulo da consegnare in questura, commissariato e comanda di polizia, direttamente a mano, per raccomandata oppure via Pec. Il documento dovrà contenere il certificato di idoneità psico-fisica, rilasciata dall’Asl o dagli uffici medico-legali o dalle strutture sanitarie militari;
la documentazione o autocertificazione di servizio in forze armate o forze di polizia, oppure un certificato di idoneità al maneggio di rilascio da sezione tiro a segno nazionale, da non più di 10 anni;
la dichiarazione sostitutiva che attesti che l’interessato non sia in condizioni contrarie alla legge; infine due marche da bollo.
Il porto d’armi per difesa viene rilasciato dal Prefetto della provincia di competenza e permette, con valide ragioni, di detenere armi al di fuori della propria abitazione. Per ottenerlo occorrono gli stessi documenti del nulla osta, anche se vi sono in più le tasse di concessioni governative.
L’acquisto e la detenzione di armi vanno obbligatoriamente denunciati entro 72 ore alla questura oppure al commissariato di polizia.
Boom di licenze di armi nell’anno della pandemia e del lockdown
Secondo i dati ufficiali della Polizia di Stato, nel 2020, l’anno della pandemia, ci sono stati un milione e 286,247 licenze. Con una crescita di quasi il 10% rispetto al 2019. Il dato che salto all’occhio è l’aumento delle licenze sportive, più semplici da ottenere.
Ma purtroppo Berretta sul fattoquotidiano.it fa notare che i dati del ministero dell’Interno non forniscono il numero complessivo delle licenze e quindi fotografano in modo incompleto la situazione italiana.
Cosa fare?
Per Beretta le norme attuali sono troppo blande e fatte per favorire le lobby delle armi, a discapito della sicurezza dei cittadini. Di conseguenza occorre modificare l’attuale normativa, introducendo l’obbligo di test clinici e tossicologici annuali. Occorre vietare la detenzione minima di armi, riconducendo le licenze alla loro reale ragione d’uso.
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