Arrestato il boss mafioso Matteo Messina Denaro

I carabinieri del Ros, le forze di polizia e i GIS dei Carabinieri hanno arrestato il boss mafioso di Castelvetrano (Trapani) Matteo Messina Denaro, latitante da 30 anni. L’inchiesta è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dal procuratore aggiunto Paolo Guido.
Il boss mafioso è stato trovato in una clinica  oncologica a Trapani, dove era solito andare per dei controlli periodici. A dare prima la notizia è stata l’Ansa. 

Matteo Messina Denaro si presentava con il nome di  “Andrea Bonafede”, nato il 23 ottobre 1963 e stamattina aveva l’appuntamento per il ciclo di chemioterapia.

Il mafioso trapanese è stato condannato all’ergastolo per diversi omicidi,  tra i quali quello del piccolo Giuseppe Di Matteo, il figlio del pentito strangolato e sciolto nell’acido dopo quasi due anni di prigionia, per le stragi del ’92, costate la vita ai giudici Falcone e Borsellino, e per gli attentati del ’93 a Milano, Firenze e Roma.

“Una grande vittoria dello Stato che dimostra di non arrendersi di fronte alla mafia”, così la Presidente Giorgia Meloni commenta la notizia dell’arresto di Matteo Messina Denaro. “All’indomani dell’anniversario dell’arresto di Totò Riina, un altro capo della criminalità organizzata viene assicurato alla giustizia.
I miei più vivi ringraziamenti, assieme a quelli di tutto il governo, vanno alle forze di polizia, e in particolare al Ros dei Carabinieri, alla Procura nazionale antimafia e alla Procura di Palermo per la cattura dell’esponente più significativo della criminalità mafiosa.
Il governo – prosegue la  presidente Meloni – assicura che la lotta alla criminalità mafiosa proseguirà senza tregua, come dimostra il fatto che il primo provvedimento di questo esecutivo – la difesa del carcere ostativo – ha riguardato proprio questa materia”.

Il Quirinale fa sapere che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha telefonato al Ministro dell’Interno e al Comandante dell’Arma dei Carabinieri per esprimere le sue congratulazioni per l’arresto di Messina Denaro, realizzato in stretto raccordo con la magistratura.

«Grandissima soddisfazione per un risultato storico nella lotta alla mafia» esprime il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi commentando la notizia dell’arresto del latitante di mafia Matteo Messina Denaro, appena appresa al suo arrivo ad Ankara, dove si trova per incontrare il suo omologo turco.

«Complimenti alla procura della Repubblica di Palermo e all’Arma dei Carabinieri che hanno assicurato alla giustizia un pericolosissimo latitante. Una giornata straordinaria per lo Stato e per tutti coloro che da sempre combattono contro le mafie» ha aggiunto il ministro Piantedosi sulla cattura del boss, nella cui ricerca erano impegnate anche all’estero tutte le Forze dell’ordine.

Il Commissario europeo per l’economia Paolo Gentiloni si è congratulato con la Procura di Palermo, i carabinieri e tutte le autorità che hanno concorso all’arresto del mafioso.

Sarebbe “un errore storico” pensare che con l’arresto di Matteo Messina Denaro “finisce la mafia” ha detto il procuratore di Palermo che ha coordinato l’operazione Paolo Guido su Rai Radio1 all’interno dello Speciale ‘Che giorno è’. “Dire una cosa del genere sarebbe un’eresia“, ha aggiunto. “Questo è il risultato di anni di indagini di questo ufficio e delle forze di polizia che hanno prosciugato la rete dei favoreggiatori del boss Messina Denaro”, ha precisato il procuratore.

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