Dopo giorni di proteste, repressioni e arresti, domenica 16 agosto, 100 mila persone hanno sfilato a Minsk contro il presidente Alexander Lukashenko, definito da molti osservatori internazionali “l’ultimo dittatore d’Europa”. Secondo il The Guardian si tratta di una delle manifestazioni più imponenti della storia della Bielorussia contro il governo.
Le richieste dei manifestanti sono chiare: dimissioni di Lukashenko, scarcerazione di tutti i detenuti e dei prigionieri politici. Il presidente ha ribadito che non ha alcuna intenzione di ripetere le elezioni presidenziali.
Un passo indietro: le elezioni presidenziali del 9 agosto
Ad innescare la miccia è stata la vittoria elettorale di Alexander Lukashenko con l’80,23% dei voti, al governo dal 1994. L’opposizione, rappresentata da Svetlana Tikhanovskaya, secondo i dati resi pubblici dalla Commissione elettorale centrale, avrebbe ottenuto il 9,90%. I sostenitori dell’opposizione parlano di brogli , di risultati truccati che permetteranno a Lukashenko di sedimentare il proprio potere. La contestazione dei risultati elettorali ha fatto innescare la più grande protesta di piazza in Bielorussia. La polizia ha effettuato migliaia di arresti e un manifestante è stato travolto e ucciso da un mezzo della polizia.
Nelle ultime ore l’ufficio del Procuratore Generale ha fatto sapere che i cittadini arrestati per violazioni amministrative in relazione agli eventi di massa non autorizzati in questi giorni, sono stati rilasciati.
L’Unione Europea non riconosce l’esito elettorale del 9 agosto
“L’Ue non accetta i risultati elettorali. Inizia il lavoro sulle sanzioni per i responsabili delle violenze e dei brogli“. Così l’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell, ha commentato la posizione dell’Unione Europea.
I ministri degli esteri dell’Ue hanno trovato un accordo per imporre sanzioni ai responsabili delle violenze contro i manifestanti e i brogli elettorali. L’adozione formale avverrà nelle prossime settimane.
In queste ore il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, ha convocato per mercoledì una riunione straordinaria per discutere sulla questione Bielorussia.
I will call a meeting of the members of the European Council this Wednesday 12h00 to discuss the situation in #Belarus
The people of Belarus have the right to decide on their future and freely elect their leader
Violence against protesters is unacceptable and cannot be allowed
— Charles Michel (@eucopresident) August 17, 2020
Altrettanto dura è stata la reazione della Gran Bretagna che collaborerà con i suoi partner internazionali per punire i responsabili della repressione verificatesi durante le manifestazioni contro il governo.
Lukashenko ha denunciato ingerenze straniere
Il presidente bielorusso dopo aver rifiutato l’offerta straniera per una mediazione con l’opposizione, ha denunciato ingerenze straniere, dopo le proteste esplose in Bielorussia. Lukashenko teme che la proteste minaccino anche la Russia. Infatti, ha rivendicato la necessità di chiamare Vladmir Putin che gli ha assicurato aiuti militari per preservare la sicurezza nazionale.
Photo credits: Al Jazeera