Giovedì si è svolto un incontro in video conferenza, tra Garante Privacy e l’organizzazione senza fini di lucro OpenAI, che ha sviluppato ChatGPT, in merito alla decisione del Garante di limitare provvisoriamente il trattamento dei dati degli utenti italiani nei confronti di ChatGPT.
OpenAI, pur ribadendo di essere convinta di rispettare le norme in tema di protezione dei dati personali, ha tuttavia confermato la volontà di collaborare con l’Autorità italiana con l’obiettivo di arrivare ad una positiva soluzione delle criticità rilevate dal Garante riguardo a ChatGPT.
Il Garante da parte su ha sottolineato che non vi è alcuna intenzione di porre un freno allo sviluppo dell’AI e dell’innovazione tecnologica, ma ha anche ribadito l’importanza del rispetto delle norme poste a tutela dei dai personali dei cittadini italiani ed europei.
OpenAI si è impegnata a rafforzare la trasparenza nell’uso dei dati personali degli interessati, i meccanismi esistenti per l’esercizio dei diritti e le garanzie per i minori e ad inviare al Garante entro oggi un documento che indichi le misure che rispondano alle richieste dell’Autorità.
Il Garante- c’è scritto nel comunicato- si riserva di valutare le misure proposte dalla società, anche riguardo al provvedimento adottato nei confronti di OpenAI.
Sabato il Garante per la protezione dei dati si è riunito in seduta straordinaria per un primo esame dei due documenti fatti pervenire da OpenAI dopo l’incontro svoltosi mercoledì in video conferenza.
Cos’è ChatGPT
ChatGPT è uno dei noti software di intelligenza artificiale relazionale in grado di simulare ed elaborare le conversazioni umane, lo scorso 20 marzo aveva subito una perdita di dati (data breach) riguardanti le conversazioni degli utenti e le informazioni relative al pagamento degli abbonati al servizio a pagamento.