Cina, firmato con altri 14 Paesi il più grande accordo di libero scambio

In un’epoca dove prevale il protezionismo, i quindici Paesi dell’Asia Pacifico hanno firmato il più grande accordo di libero scambio al mondo, fortemente sostenuto dalla Cina, perchè  visto come un’occasione per estendere la sua influenza.

Regional Comprehensive Economic Partnership (RCEP)

Il Rcep include le 10 economie dell’Associazione  delle Nazioni del Sud-Est Asiatico (ASEAN),  più la Cina, Corea del Sud, Australia, Giappone e Nuova Zelanda. Tutti questi Paesi rappresentano circa il 30% dell’economia globale.
Si tratta di un accordo di valenza storica non solo per la portata economica, ma anche perchè è il primo trattato di libero scambio  che mette insieme due potenze asiatiche storicamente rivali: Cina e Giappone. 

L’accordo che raggiungerà 2,2 miliardi di persone,   prevede 20 capitoli relativi allo scambio di merci, servizi, investimenti , commercio elettronico, proprietà intellettuale e appalti pubblici. 

Per il premier cinese Li Keqiang,  il Regional Comprehensive Economic Partnership (Rcep) dimostra al mondo che “l’apertura e la cooperazione sono l’unico modo per ottenere vantaggi reciproci”, rappresentando “la vittoria del multilateralismo e del libero scambio”.  Lo stesso premier ha aggiunto in base a una nota diffusa da Pechino, che “la firma del Rcep non è solo una pietra miliare nella cooperazione regionale dell’Asia orientale, ma anche una vittoria di multilateralismo e libero scambio”.

Il trattato potrebbe sancire il sorpasso dell’economia asiatica su quell’americana

L’accordo fu proposto per la prima volta nel 2012,  ma i negoziati  sono avanzati dopo che gli Stati Uniti con l’amministrazione Trump hanno imposto dei dazi e sono usciti dal TPP, equivalente occidentale del RCEP.
Di conseguenza questo accordo  potrebbe sancire  il sorpasso dell’economia asiatica, in particolare quella cinese, rispetto a quella americana. 

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