Ambiente: depositata una proposta di legge per regolamentare l’uso dei jet privati in Italia

Giovedì il gruppo Alleanza Verdi Sinistra ha depositato una proposta di legge che regolamenta l’uso dei  jet privati alimentati da combustibili fossili in Italia. I jet privati sono uno status symbol, ma sono anche il mezzo più inquinante e iniquo del pianeta.

Il report dell’ONG Transport & Environment (T&E) “Private jets: can the super-rich supercharge zero emission aviation?” ha rivelato l’impatto sul cambiamento climatico attribuibile ai jet privati in Europa, mostrando che questi hanno in media un’intensità di carbonio 10 volte maggiore rispetto agli aerei di linea e sono 50 volte più inquinanti dei treni. Secondo il report, un volo privato di quattro ore emette quanto una persona media in un anno.

L’Italia è il quarto Paese europeo per numero di voli di jet privati, con 55.624 voli effettuati nel 2022, in crescita del 61% rispetto al 2021. Questi voli hanno causato l’emissione di 266.100 tonnellate di CO₂, il doppio rispetto a quelle dell’anno precedente e pari alle emissioni medie di CO₂ prodotte da più di 50 mila italiani in un anno.

In questi anni si è cercato di aumentare le tasse sui carburanti più inquinanti o si sono introdotti bolli differenziati a seconda delle caratteristiche dei veicoli, eppure sempre nel settore della mobilità esiste il traffico aereo privato, che rappresenta un settore comunque piuttosto numeroso che sinora è rimasto quasi completamente esente dal cosiddetto fisco ecologico.

L’aeroporto di Amsterdam- Schiphol, entro il 2025, vieterà tutti i voli notturni e il transito dei jet privati. La decisione è stata dettata dalla necessità di ridurre l’impatto inquinamento aqustico e ambietale.

La proposta di legge di Sinistra Italiana per articolo 

L’articolo 1, introduce, dal 2025, il divieto sulle tratte brevi all’interno del territorio italiano di voli privati non di linea per il trasporto passeggeri, di aero-taxi ed elitaxi, il cui tragitto è assicurato anche dalla rete ferroviaria nazionale da una tratta di durata inferiore a 4 ore, e garantita da almeno sei collegamenti diretti nelle 24 ore.
Si prevedono specifiche deroghe per quegli aerei che utilizzano tecnologie innovative e sostenibili per il trasporto aereo. A detti aeromobili gli incrementi di aliquota e imposta previsti dagli articoli 3 e 4, si applicano nella misura ridotta del 50 per cento.

L’articolo 2, stabilisce che dall’anno 2030 i divieti e le limitazioni di sorvolo previsti all’articolo 1, riguarderanno tutte le tratte nazionali e non solo quelle brevi, per quegli aeromobili privati, che non riusciranno a garantire zero livelli di emissione di carbonio.

L’articolo 3, amplia e chiarisce quali siano i voli che sono tenuti al pagamento dell’accisa sul cherosene. Contestualmente si introduce un aumento del 30% dell’attuale accisa sul cherosene usato come carburante per la navigazione aerea privata.

All’articolo 4, comma 1, si modifica l’attuale imposta erariale sui voli dei passeggeri di aerotaxi che attualmente aumenta all’aumentare della lunghezza del tragitto. Si introduce quindi un’imposta unica più alta di quella vigente, e che penalizza e disincentiva maggiormente i voli sulle tratte brevi.

Al comma 2, modifichiamo e aumentiamo i vigenti scaglioni relativi all’imposta erariale sugli aeromobili privati.

L’articolo 5, istituisce un Fondo nel quale confluiscono le maggiori risorse conseguenti agli aumenti di accisa e di imposta previsti dagli articoli 3 e 4. Queste risorse sono destinate a favore del trasporto pubblico locale e su ferro, ai fini di una sua maggiore sostenibilità.

Si chiarisce inoltre che i divieti introdotti agli articoli 1 e 2, nonché gli incrementi di cui agli articoli 3 e 4, non si applicano agli aeromobili nelle disponibilità delle forze dell’ordine e delle forze armate, nonché ai voli umanitari e a quelli che effettuano attività di soccorso e di protezione civile.

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