Come è andato il vertice di Ramstein

Venerdì 20 gennaio si è svolto l’ottavo incontro del Gruppo di contatto per l’Ucraina a guida Usa per coordinare l’invio delle armi. Il gruppo comprende 50 paesi, tra gli alleati Nato e altri partner. Il presidente Zelensky in video conferenza ha dichiarato che non c’è più tempo e che si necessità di centinaia di carri armati e di tutti i mezzi possibili.

Non c’è accordo sui carri armati Leopard

L’atteso incontro si è concluso senza raggiungere un accordo sull’invio di potenti carri armati Leopard2 di fabbricazione tedesca in Ucraina. La Germania come da contratto, può impedire ai paesi a cui li ha venduti di cederli a terzi.

Il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius ha dichiarato che non è stata ancora presa una decisione  sul trasferimento dei carri armati Leopard 2 in Ucraina. Il ministero tedesco  starebbe valutando le scorte di carri armati della Germania. ” La Germania “bilancerà tutti i pro e i contro prima di decidere cose del genere. Sono molto sicuro che ci sarà una decisione a breve ma non so quale”- ha aggiunto Pistorius.

Nel contempo la Germania ha annunciato un pacchetto di aiuti militari da 1 miliardo di euro per l’Ucraina. Ma l’Ucraina necessità dei Leopard perchè presto ne avrà bisogno per respingere l’offensiva russa.

A Berlino diversi manifestanti hanno protestato contro la decisione del governo tedesco di non fornire all’Ucraina i carri armati Leopard.

Estonia, Regno Unito, Polonia, Lettonia, Lituania, Danimarca, Repubblica Ceca, Paesi Bassi e Slovacchia hanno dato vita al Patto di Tallin a sostegno dell’Ucraina.  Nel documento si impegnano “a perseguire collettivamente la consegna di una serie di donazioni senza precedenti, tra cui carri armati, artiglieria pesante, difesa aerea, munizioni e veicoli da combattimento di fanteria”. Lo si legge in una nota del ministero della Difesa britannico. Venerdì “ci recheremo a Ramstein e solleciteremo gli alleati e partner a seguire l’esempio e a contribuire con propri pacchetti di sostegno pianificati il prima possibile”.

Gli aiuti 

Il segretario della Difesa americano Lloyd Austin si è detto convinto che il pacchetto da 2,5 miliardi di dollari deciso da Washington permetterà all’Ucraina ad avere una posizione di vantaggio sul terreno.

“Diversi paesi si sono fatti avanti con donazioni chiave che aiuteranno a proteggere i cieli, le città e i cittadini dell’Ucraina”, ha affermato il segretario americano.

Il Regno Unito invierà  i principali carri armati Challenger 2 in Ucraina, la prima nazione occidentale a farlo. La Svezia ha annunciato che donerà veicoli da combattimento di fanteria CB-90 e la Danimarca donerà 19 obici. La Lettonia, uno stato in prima linea, sta donando più Stinger, elicotteri e altre attrezzature all’Ucraina. l’Estonia, anch’essa uno stato in prima linea, sta fornendo all’Ucraina un nuovo e significativo pacchetto di obici e munizioni da 155 mm tanto necessari.

Il segretario della Nato Jen Stoltenber ha accolto con favore il nuovo pacchetto di armi deciso a Ramstein.

L’Italia con il ministro della Difesa Guido Crosetto ha ribadito che “Italia continuerà a fare la sua parte per consentire a Kiev di difendersi”. Il sesto pacchetto di aiuti militari è in via di definizione. 

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