Nel marzo 2019, Giuseppe Condorelli, amministratore dell’omonima casa dolciaria con sede a Belpasso (Catania), trova una bottiglia contenente materiale altamente infiammabile e un messaggio intimidatorio, sgrammaticato: “Mettiti a posto ho ti faccimo saltare in aria, cercati un amico“. L’imprenditore non si è piegato e ha immediatamente denunciato ai carabinieri il tentativo di estorsione da parte dei clan delle cosche mafiose catanesi.
L’operazione “Sotto scacco”
Il fatto è emerso nell’ambito dell’inchiesta “Sotto scacco” della Dda di Catania e che ha portato all’arresto di 40 persone, tutti appartenenti alle famiglie Santapaola- Ercolano. Gli inquirenti hanno scoperto il progetto delle due famiglie mafiose di portare in Sicilia ingenti carichi di cocaina dall’Equador. Inoltre è emersa una collaborazione con i consulenti del lavoro compiacenti, al fine di ottenere indebitamente dall’Inps l’indennità di disoccupazione per falsi braccianti.
Dall’inchiesta è anche emerso “un rilevante condizionamento da parte dei clan del tessuto economico locale, con imprenditori che favorivano consapevolmente le illecite attività del clan“.
Denunciare conviene
Condorelli in una dichiarazione spiega:” Denunciare conviene: l’ho sempre fatto con convinzione. Noi imprenditori abbiamo degli obblighi anche sociali e non possiamo venire meno a questi. Bisogna avere fiducia nelle istituzioni e nelle forze dell’ordine. La mia vicenda personale lo dimostra. Paura? Certo c’è sempre l’alea, soprattutto quando si ha una famiglia. Ma se si vuole estirpare questa malapianta non c’è che una strada: la denuncia“.
L’azienda in un post su Facebook ringrazia le forze dell’ordine e tutti coloro che hanno dato risonanza all’accaduto. “Crediamo che anche un torroncino possa schiudere la bellezza della nostra amata Sicilia, così tristemente avvezza a stereotipi e a notizie di cronaca deturpanti. Lealtà e legalità sono per noi doveri verso di voi che ci scegliete ogni giorno. Ed è per voi, per chi ci precede, per la nostra famiglia e per i nostri figli che abbiamo l’obbligo morale di mostrare che questa non è la culla della mafia, dell’omertà e della rassegnazione. Questa non è l’Isola che ha paura e si piega, ma l’Isola che alla paura antepone il coraggio, all’acquiescenza la lotta e all’illegalità risponde con la giustizia.”
In quanto cittadini, imprenditori ed esportatori di prodotti siciliani abbiamo sempre sentito l’onere e l’onore di…
Pubblicato da Condorelli su Mercoledì 5 maggio 2021
Come Condorelli ci sono tanti altri imprenditori anti-pizzo, che non si piegano alla mafia e non si arrendono all’illegalità e all’aquiescenza. Di questa gente si dovrebbe parlarne di più.
Immagine di copertina: Palermo- La Repubblica