Corruzione, il Parlamento Ue affida alla Commissione speciale sull’ingerenza straniera ulteriori competenze

Alla luce dei fatti di corruzione avvenuti nelle istituzioni europee, il Parlamento Ue ha affidato ulteriori competenze alla Commissione speciale sull’ingerenza straniera (ING2)

La commissione 

La commissione è stata istituita con la decisione del Parlamento europeo del 18 giugno 2020, al fine di contrastare gli Stati che cercano di interferire nelle istituzioni e nei processi democratici dell’Ue e dei suoi Stati membri.

Il mandato della Commissione INGE è  terminato il 23 marzo 2022, ha organizzato oltre 50 audizioni con circa 130 esperti. La relazione finale è stata adottata in plenaria il 9 marzo 2022.

Il 10 marzo il Parlamento europeo ha creato una nuova Commissione speciale (ING2) incaricata di dare seguito alla risoluzione.

Le competenze attribuite alla Commissione sono le seguenti:

analizzare, in cooperazione e consultazione con le Commissioni permanenti, la legislazione e le politiche esistenti al fine di individuare eventuali lacune, scappatoie e sovrapposizioni che potrebbero essere sfruttate a fini di ingerenze malevoli nei processi democratici, in particolare per quanto riguarda i seguenti aspetti:

  •  le politiche che contribuiscono ai processi democratici dell’Ue, la resilienza attraverso la conoscenza situazionale, l’alfabetizzazione mediatica e informatica, il pluralismo dei media, il giornalismo indipendente e l’istruzione;
  • le ingerenze per mezzo di piattaforme online (attraverso una valutazione approfondita della responsabilità e degli effetti che le piattaforme online di dimensioni molto grandi hanno sulla democrazia e sui processi democratici nell’Ue);
  • le infrastrutture critiche e i settori strategici;
  • le ingerenze durante i processi elettorali;
  • il finanziamento occulto di attività politiche da parte di attori e donatori stranieri;
  • la cibersicurezza a la resilienza nei confronti degli attacchi informatici, quando sono connessi ai processi democratici;
  • il ruolo degli attori non statali;
  • l’impatto delle ingerenze sui diritti delle minoranze e di altri gruppi discriminati;
  • le ingerenze da parte di attori globali attraverso l”élite capture”, le diaspore nazionali, le università e gli eventi culturali;
  • la deterrenza, l’imputazione e le contromisure collettive, comprese le sanzioni;
  • il vicinato, la cooperazione globale e il multilateralismo;
  • le ingerenze da parte di attori con sede sia nell’Ue che in Paesi terzi;

elaborare proposte riguardanti le modalità per eliminare tali lacune e promuovere la resilienza giuridica dell’Ue;

collaborare strettamente con le altre istituzioni dell’Ue, le autorità degli Stati membri, le organizzazioni internazionali, la società civile, nonché i partner non statali nei Paesi terzi, al fine di rafforzare l’azione dell’Ue contro le minacce ibride e la disinformazione;

assicurare un seguito dettagliato e rigoroso di quanto previsto nella relazione della Commissione speciale INGE 1;

contribuire alla generale resilienza istituzionale contro le ingerenze straniere, le minacce ibride e la disinformazione nel periodo precedente alle elezioni europee nel 2024.

Aggiornamenti 

Per proteggere il Parlamento da casi di corruzione come quelli attualmente oggetto di indagine, la commissione speciale dovrà identificare le carenze nelle norme del Parlamento in materia di trasparenza, integrità, responsabilità e anticorruzione; e proporre misure a medio e lungo termine e formulare raccomandazioni per le riforme.

Il suo lavoro si baserà sulle risoluzioni del Parlamento europeo e sulle migliori pratiche di altri parlamenti e istituzioni, in stretta collaborazione con la commissione per gli affari costituzionali e la commissione per gli affari esteri , afferma il testo della decisione.

Cambia anche il nome della Commissione che si chiamerà il “comitato speciale sull’ingerenza straniera in tutti i processi democratici nell’Unione europea, compresa la disinformazione, e il rafforzamento dell’integrità, della trasparenza e della responsabilità nel Parlamento europeo”.

La commissione speciale dovrebbe presentare la sua relazione finale, incentrata sui suoi nuovi compiti, per l’adozione in plenaria entro luglio 2023. 

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