Cosa prevede il decreto-legge sull’ex Ilva di Taranto

Il 28 dicembre il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto-legge che introduce “misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale.” Uno di questi impianti è il siderurgico di Taranto. Le misure previste sono due: è prevista una dotazione di 680 milioni di euro alla fabbrica e il ripristino dello scudo penale.
Nel comunicato di Palazzo Chigi si legge che “il provvedimento è finalizzato a salvaguardare determinati contesti industriali che, a causa tra l’altro del caro-energia, si trovano in situazione di carenza di liquidità.” Il 6 gennaio 2023  il decreto legge del governo Meloni è entrato in vigore.

Rafforzamento patrimoniale

In questa prospettiva, il decreto legge prevede il rafforzamento patrimoniale della gestione dell’impianto siderurgico di Taranto, autorizzando l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.a. (Invitalia) ad apportare fino a 1 miliardo di euro per garantirne l’operatività.

Inoltre, vengono forniti allo Stato strumenti rapidi per intervenire laddove la gestione delle imprese di interesse strategico nazionale dovesse ritenersi non adeguata. In particolare l’ammissione immediata all’amministrazione straordinaria può avvenire, con riferimento alle società partecipate dallo Stato non quotate in borsa, su istanza del socio pubblico detentore di una minoranza qualificata di quote azionarie, qualora gli amministratori siano rimasti inerti a fronte della ricorrenza dei presupposti per accedere alla procedura.

I compensi degli amministratori straordinari delle grandi imprese in crisi vengono parametrati ai risultati da essi conseguiti nell’amministrazione e viene fissato un limite complessivo per il compenso degli amministratori giudiziali.

Le disposizioni in materia penale

Il decreto legge prevede disposizioni di natura penale, anche per limitare l’iniziativa della Procura di Taranto in merito al futuro dissequestro degli impianti dell’area a caldo del siderurgico.

Qualora sussistano i presupposti per l’applicazione di una sanzione interdittiva che possa determinare l’interruzione dell’attività dell’ente, il giudice, in luogo dell’applicazione della sanzione, dispone la prosecuzione dell’attività dell’ente tramite un commissario.

Non possono essere applicate sanzioni interdittive quando l’ente abbia adottato modelli organizzativi coerenti con quelli delineati nei provvedimenti relativi alla procedura di riconoscimento dell’interesse strategico nazionale diretti a realizzare il necessario bilanciamento tra esigenze di continuità dell’attività produttiva e di salvaguardia degli altri beni giuridici protetti dall’ordinamento.

Il giudice deve di regola consentire l’utilizzo dei beni sequestrati, dettando le prescrizioni necessarie al fine di garantire un bilanciamento tra le esigenze di continuità dell’attività produttiva e di salvaguardia dell’occupazione e la tutela della sicurezza sul luogo di lavoro, della salute e dell’ambiente.

Infine, è previsto il cosiddetto scudo penale, ovvero la non punibilità della condotta dei soggetti che agiscono al fine di dare esecuzione a provvedimenti che autorizzano la prosecuzione dell’attività produttiva di uno stabilimento industriale dichiarato di interesse strategico nazionale.

Accordo di rafforzamento patrimoniale produttivo di Acciaierie d’Italia

Il Ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha illustrato al Consiglio dei Ministri un nuovo accordo tra gli azionisti di Acciaierie d’Italia ArcelorMittal e Invitalia che prevede:

  • il rilancio del sito produttivo, con garanzie occupazionali e obiettivi di produzione superiori a quelli conseguiti da Acciaierie d’Italia nell’ultimo biennio;
  • la riconversione industriale dell’impianto, al fine di renderlo sostenibile, e il risanamento ambientale delle aree interessate, con il completamento dell’Autorizzazione integrata ambientale (AIA) nei tempi previsti;
  • investimenti legati allo sviluppo industriale e al polo di Taranto.

Per realizzare questi obiettivi, le parti hanno convenuto di modificare i patti parasociali incidendo su aspetti cruciali come la partecipazione azionaria e la futura governance e determinando gli impegni finanziari dei soci, proporzionali alla quota azionaria.

Inoltre, il Ministro ha inoltre comunicato di aver convocato il tavolo ex-Ilva per il prossimo 19 gennaio.

Il comunicato stampa di Peacelink 

Peacelink ricorda che ” c’è ancora un eccesso di mortalità nelle zone vicine allo stabilimento e un preoccupante incremento del benzene (potente cancerogeno emesso dalla cokeria) con picchi denunciati pubblicamente da PeaceLink e confermati da Arpa e Asl. Si verificano situazioni poco chiare nel quartiere Tamburi di Taranto con eccedenze del cosiddetto “valore REL acuto” pari a 27 µg/m3 come media oraria (si veda pagina 8 del report “BENZENE IN ARIA AMBIENTE NELLE PROVINCE DI BRINDISI, LECCE E TARANTO ANNO 2021”, curato dalla Struttura Qualità dell’aria di BR-LE-TA del Centro Regionale Aria di Arpa Puglia). Il quartiere Tamburi, vicino al quale sorse negli anni Sessanta lo stabilimento siderurgico, presenta ancora un eccesso di rischio cancerogeno attribuibile alle emissioni industriali e tutte le valutazioni predittive del danno sanitario lo confermano.”

Sempre secondo Peacelink, l’obiettivo “invece di mettere la salute degli abitanti di quel quartiere al primo posto, sono quelle di garantire la continuità produttiva, costi quel che costi, neutralizzando le “sanzioni interdittive” della magistratura.”

Per l’associazione “Il nuovo decreto legge del governo è uno sconfinamento di poteri. Lo consideriamo una grave intromissione nella sfera di autonomia della magistratura che a Taranto ha operato per la difesa della salute dei cittadini e per contrastare il disastro ambientale in atto disponendo la confisca e il sequestro degli impianti inquinanti.
 Siamo dell’avviso che quando un governo entra a gamba tesa per fermare la magistratura, altera l’equilibrio fra i tre poteri su cui si basa lo stato di diritto.
Occorre promuovere un sostegno popolare alla magistratura sotto attacco.”

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