Cosa prevedono gli Accordi di Minsk

Il presidente russo Vladimir Putin dopo aver riconosciuto l’indipendenza delle due repubbliche separatiste di Donesk e Lugansk, ha ordinato l’entrata delle truppe russe nella regione del Donbass. Lo scopo- ha fatto sapere il Cremlino- è assicurare la pace.

Di fatto il riconoscimento  e l’ingresso delle truppe rappresenta una chiara violazione del diritto internazionale, dell’integrità territoriale dell’Ucraina e sancisce definitivamente la fine degli accordi di Minsk.

Cosa prevedono gli Accordi di Minsk? 

Gli Accordi di Minsk sono stati pensati per fermate la guerra nelle regioni separarastiste filorusse nel Donbass. 

Il primo accordo è stato firmato a luglio 2014 dall’Ucraina, Russia, dalla Repubblica Popolare di Donetsk e dalla Repubblica Popolare di Lugansk, sotto l’egida dell’Organizzazione per la Cooperazione e la Sicurezza Economica (OCSE). Le parti in questione concordarono il cessate il fuoco. L’intesa fallì a causa di ripetute violazioni di entrambe le parti.

Il 12 febbraio 2015 intervennero i leader del cosiddetto Quartetto Normandia (Francia, Germania, Russia e Ucraina). In quella occasione concordarono un nuovo cessate il fuoco e la rimozione delle armi pesanti e la presenza di una missione di monitoraggio dell’OSCE che assicurasse l’osservanza dell’intesa.
Da un punto di vista politico, era previsto l’avvio di un negoziato nelle repubbliche separatiste di Donesk  e Luhansk, in conformità con il diritto ucraino. L’obiettivo era il riconoscimento, da parte di Kiev, di uno statuto speciale per queste due repubbliche separatiste.
Anche il secondo accordo è stato in parte inattuato perchè la Russia non essendo formalmente parte in conflitto, non si è mai sentita vincolata a rispettare gli accordi.

 

 

 

 

 

 

Condividi