Da più di 50 giorni circa, a Portland, in Oregon, proseguono senza sosta le proteste e le manifestazioni antirazziste. Portland è diventato un luogo di scontro frontale tra gli agenti speciali inviati dall’amministrazione americana e i manifestanti.
Come sono iniziate le proteste negli Stati Uniti
Le manifestazioni e le proteste contro il razzismo e i metodi violenti della polizia sono iniziate dopo l’uccisione di George Floyd, avvenuta il 26 maggio 2020 a Minneapolis. Per quell’omicidio vennero arrestati quattro agenti di polizia, responsabili della morte di George Floyd.
La maggior parte delle proteste che si sono susseguite in queste settimane in tutti gli Stati Uniti sono state pacifiche, tranne alcuni casi dove non sono mancati momenti di tensione e abbattimenti di statue storiche perchè collegati agli anni della schiavitù.
Il caso Portland
Portland è una delle città dove le proteste non si sono mai fermate. La situazione si è aggravata quando l’amministrazione americana ha inviato delle truppe speciali in mimetica per reprimere le proteste con metodi molto discutibili e al limite della legalità. Il presidente Donald Trump si è difeso dai vari attacchi sostenendo che la città di Portland è sotto assedio.
We are trying to help Portland, not hurt it. Their leadership has, for months, lost control of the anarchists and agitators. They are missing in action. We must protect Federal property, AND OUR PEOPLE. These were not merely protesters, these are the real deal!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) July 19, 2020
Come viene specificato dal corrispondente del Corriere da Washington, in realtà non vi è alcuna strategia di contenimento, gli agenti federali procedono all’arresto dei manifestanti utilizzando spray come se avessero poteri di normale polizia giudiziaria. Le persone arrestate vengono messe in celle, anzichè consegnarle alle autorità locali. La governatrice dell’Oregon preoccupata dell’escalation, ha accusato il dipartimento di Sicurezza Nazionale di abuso di potere. Anche la polizia locale ha preso le distanze, specificando che non c’entra nulla con le azioni delle forze speciali.
Sabato 25 luglio sono stati arrestati 60 persone e diversi agenti federali sono rimasti feriti. Sempre nella stessa giornata sono iniziate le proteste in altre città americane per supportare quelle di Portland. Le proteste sono diventate sempre più più violente, vista la presenza di forze federali, come dimostrano i diversi video pubblicati su Twitter.
Feds pepper sprayed this Vietnam Veteran/photographer right in the face. His name is Mike Hastie. He was an Army medic. #PortlandProtests pic.twitter.com/CLZwKvuTxH
— Andrew Kimmel (@andrewkimmel) July 26, 2020
This is Donald Trump’s America. Is it great yet? #PortlandProtests pic.twitter.com/Ty1YPil5X6
— Andrew Kimmel (@andrewkimmel) July 27, 2020
Immagine di copertina: TexasJD