Grazie ad un lavoro di ricerca, Amnesty International ha documentato il modo in cui le autorità egiziane stanno perseguendo con accuse infondate gli operatori sanitari che denunciano la mancanza di protezioni, formazione, accesso alle cure primarie e alle condizioni di lavoro insicure.
Secondo il Sindacato dei Medici, da metà febbraio, quando è scoppiata la pandemia da Covid-19, più di 400 operatori sanitari sono risultati positivi al test e più di 68 sono deceduti. Questi numeri non comprendono i medici morti con sintomi da Coronavirus, che non erano stati sottoposti a tampone. Non figurano nemmeno infermieri, addetti alle pulizie, farmacisti, odontoiatri, e tutti i lavoratori in prima linea per assicurare accesso alle cure o ai servizi necessari.
Amnesty International: da marzo a giugno sono stati arrestati 8 operatori sanitari (sei medici e due farmacisti)
Secondo quanto documentato da Amnesty International, 8 operatori sanitari sono stati arrestati dalla cosiddetta Agenzia per la sicurezza nazionale solo per aver espresso perplessità e preoccupazioni sui social media.
Alaa Shabaan Hamida, medico di 26 anni, è stata arrestata il 28 marzo, perchè hanno sostenuto che fosse andata oltre le sue prerogative, chiamando il ministero. Attualmente è in detenzione preventiva con le accuse di “appartenenza a un gruppo terrorista”, “diffusione di notizie false” e “uso improprio dei social media”.
Hany Bakr, oftamologoco, arrestato per aver semplicemente criticato, attraverso un post, il governo per aver inviato aiuti sanitari in Italia e in Cina.
Questi sono solo alcuni esempi di come il governo egiziano tratta i propri operatori sanitari che si permettono di criticare o avanzare preoccupazioni sulla mancanza di protezioni.
Una fonte del Sindacato dei medici ha confermato che gli operatori sanitari vengono tuttora sottoposti a minacce e interrogatori da parte dell’Agenzia per la sicurezza nazionale, procedure amministrative e sanzioni:“Stiamo ricevendo molte denunce, mentre altri preferiscono pagare, procurarsi di tasca propria strumenti di protezione personale, e tacere. Ci stanno costringendo a scegliere tra la morte e il carcere“.
Fonte: https://www.amnesty.it/egitto-operatori-sanitari-costretti-a-scegliere-tra-la-morte-e-il-carcere/