Il 27 dicembre un contractor americano è rimasto ucciso in un attacco missilistico in una base militare degli Stati Uniti. In quell’attacco sono rimasti feriti alcuni membri del servizio militare americano e personale iracheno.
Per il Segretario della Difesa, Jonathan Hoffman, l’attacco sarebbe stato fatto da Kataeb Hezbollah, una milizia irachena che riceverebbe aiuti iraniani.
Gli Stati Uniti hanno risposto con diversi attacchi aerei in Iraq, uccidendo 25 membri della milizia incolpata dell’attacco missilistico contro le strutture americane USA- Iraq.
Il 31 dicembre diversi manifestanti iracheni, sostenitori della milizia, hanno violato il perimetro dell’ambasciata americana a Baghdad, dando fuoco all’area accoglienza.
Iran killed an American contractor, wounding many. We strongly responded, and always will. Now Iran is orchestrating an attack on the U.S. Embassy in Iraq. They will be held fully responsible. In addition, we expect Iraq to use its forces to protect the Embassy, and so notified!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) December 31, 2019
L’uccisione di Qasem Soleimani
Tra la notte del 3- 4 gennaioo 2020 gli Stati Uniti hanno ucciso il generale iraniano Qasem Soleimani, in un raid all’aeroporto di Baghdad.
Data l’importanza che il generale rivestiva nel suo paese, in passato i presidenti americani avevano sempre scartato l’idea di ucciderlo poichè temevano lo sviluppo di un conflitto tra gli Usa e Iran. L’attacco americano, infatti, è stato definito dall’Iran un atto di guerra con ripercussioni.
Donald Trump da parte sua ha giustificato l’uccisione affermando che il generale iraniano è stato responsabile della morte di migliaia di americani .
General Qassem Soleimani has killed or badly wounded thousands of Americans over an extended period of time, and was plotting to kill many more…but got caught! He was directly and indirectly responsible for the death of millions of people, including the recent large number….
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) January 3, 2020
L’Iran attacca le due basi che ospitano i militari americani
All’1:20 tra mertedì e mercoledi 7 gennaio, una pioggia di cruise e missili balistici iraniani sono partiti contro due basi irachene che ospitano i soldati americani. La missione è stata battezzata ” Soleimani Martire” , in risposta all’uccisione del generale. Il ministro degli esteri iraniano, Javad Zarif, ha giustificato l’attacco in riferimento all’articolo 51 della carta ONU ( legittima difesa).
Iran took & concluded proportionate measures in self-defense under Article 51 of UN Charter targeting base from which cowardly armed attack against our citizens & senior officials were launched.
We do not seek escalation or war, but will defend ourselves against any aggression.
— Javad Zarif (@JZarif) January 8, 2020
Il Pentagono in una nota ha comunicato di aver informato il presidente, che nel frattempo twittava “Tutto va bene”.
All is well! Missiles launched from Iran at two military bases located in Iraq. Assessment of casualties & damages taking place now. So far, so good! We have the most powerful and well equipped military anywhere in the world, by far! I will be making a statement tomorrow morning.
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) January 8, 2020
Trump parla al Paese
Dopo l’attacco alle basi americane in Iraq, nel pomeriggio dell’8 gennaio, Donald Trump parlando alla Nazione ha annunciato l’imposizione di nuove sanzioni al regime iraniano ed ha invitato i cinque paesi firmatari dell’accordo nucleare ad abbandonare il patto firmato nel 2015.
“Le potenti sanzioni rimarrano fino a quando l’Iran non cambierà comportamento”, ha affermato Trump.
Gli Stati Uniti sono pronti alla pace, con tutti quelli che la desiderano” ha poi proseguito il presidente.
LIVE: President @realDonaldTrump Addresses the Nation https://t.co/vRH9gVAD0N
— The White House (@WhiteHouse) January 8, 2020