Decreto Missioni, l’Italia rifinanzia la guardia costiera libica

Le commissioni congiunte di Difesa e Esteri hanno votato ancora una volta il finanziamento alla guardia costiera libica. Per le associazioni del Tavolo Asilo e Immigrazione si tratta di un fatto molto grave.

Il senatore Gregorio Falco in un post su Facebook ha scritto che le forze politiche  in comune accordo, hanno impedito il passaggio del decreto in Aula, evitando così che emergessero voci critiche non omologate e sgradite. Inoltre, a dispetto delle roboanti dichiarazioni del segretario Letta, un paio di deputati Pd, 2 su 5, ha votato contro la (sola) scheda 47, quella che prevede fondi per l’addestramento della cosiddetta Guardia Costiera Libica.

Ad oggi, tra gennaio e luglio 2022, hanno perso la vita nel Mediterraneo 180 migranti e 648 risultano dispersi, mentre i migranti intercettati e riportati in Libia risultano essere 11.057, tra cui 422 minori.

Come è stato riconosciuto dalle organizzazioni internazionali, la Libia non è un porto sicuro per far sbarcare le persone che stanno in mare, perchè è un Paese instabile dove vengono commessi crimini contro l’umanità, e il sostegno alla cosiddetta guardia costiera libica e alle autorità riconosciute dalla comunità internazionale incrementa tali crimini, oltre ad alimentare il conflitto interno e allontanare il processo di pace.

L’esposto preso la Corte Penale Internazionale

Il 17  gennaio 2022 le Ong Adala for All, SraLi e UpRights hanno depositato un esposto alla Corte Penale Internazionale in merito ai crimi commessi in Libia tra il 2017 e il 2021 contro migliaia, migranti, rifugiati, tra cui donne e bambini, intrappolati nei centri di detenzione. L’esposto chiede alla CPI di esaminare anche le possibili responsabilità penali, non solo degli attori libici, ma anche delle autorità italiane e maltesi. 

Il 28 aprile 2022, nel corso di una regolare informativa al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla situazione in Libia, il procuratore della Corte penale internazionale (CPI) ha riferito che i crimini commessi contro i migranti in Libia possono costituire crimini contro l’umanità e crimini di guerra e cadere all’interno della giurisdizione della CPI.

A partire da settembre, il Tavolo Asilo e Immigrazione promuoverà una mobilitazione, per richiamare l’attenzione delle forze politiche sulla necessità di abolire il Memorandum Italia-Libia e quindi di intervenire prima del prossimo 2 novembre, per impedire che si continuino a sostenere le violenze contro chi, dalla Libia, cerca solo di partire e mettersi in salvo da condizioni di povertà o repressione.

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