“Siamo stati esclusi dalle elezioni. Per ora. Draghi ha 48 ore di tempo per intervenire con Decreto riconoscendo la firma digitale. Ne va della credibilità delle nostre istituzioni.” ha dichiarato Marco Cappato della lista “Referendum e Democrazia”.
Le motivazioni differiscono ma, in tutte le circoscrizioni, non si è tenuto conto delle modificazioni legislative sopravvenute dall’adozione delle legge elettorale e dall’introduzione della firma digitale certificata per sottoscrivere documenti ufficiali.
Un passo indietro
Lo scioglimento anticipato delle Camere a luglio 2022 e il combinato disposto dei tempi stretti previsti per la presentazione delle liste e i meccanismi dell’attuale legge elettorale di fatto cancellano la possibilità di partecipare alle prossime elezioni per chi non è in Parlamento. Pertanto l’unico modo per ovviare al problema è la firma digitale, utilizzata dalla lista “Democrazia e Referendum con Cappato”.
Attualmente la legge prevede la necessità di raccogliere le firme su modelli cartacei e in presenza di un autenticatore. Si tratta di un adempimento gravoso e non aggiornato con l’evoluzione tecnologico. Un aspetto più volte denunciato da Marco Cappato e dalla cofondatrice di Eumans Virginia Fiume che hanno chiesto l’introduzione della firma digitale.
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