Elezioni politiche, serve la firma digitale per le nuove liste

La legge elettorale il Rosatellum prevede meccanismi discriminatori per la presentazione delle liste, favorendo solo i partiti che sono presenti già in Parlamento, esentati dalla raccolta delle firme. Mentre gli altri partiti dovrebbero depositare 60.000 firme entro il 21 agosto. Questa è la denuncia dell’associazione Luca Coscioni e di Eumans che, attraverso una petizione, chiedono al governo di mettere fine a questa discriminazione, consentendo almeno l’utilizzo della firma digitale.
La co-fondatrice Eumans, Virginia Fiume, ha avviato stamattina uno sciopero della fame, rivolto al Presidente Draghi per accelerare urgentemente le decisioni sulla firma digitale, considerata l’unica soluzione per arginare gli ostacoli presenti nella legge elettorale in vigore.

Art 18-bis testo unico per l’elezione della Camera

L’articolo 18-bis del testo unico per l’elezione della Camera – più volte modificato nel corso degli anni dalle varie riforme elettorali – prevede che “Nessuna sottoscrizione è richiesta per i partiti o gruppi politici costituiti in gruppo parlamentare in entrambe le Camere all’inizio della legislatura in corso al momento della convocazione dei comizi”, così come non devono raccogliere le firme “i partiti o gruppi politici rappresentativi di minoranze linguistiche che abbiano conseguito almeno un seggio in occasione delle ultime elezioni per la Camera dei deputati o per il Senato della Repubblica”.

Gli unici ad avere questo requisito sono: MoVimento 5 Stelle, Partito democratico, Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Successivamente un emendamento ha allargato la platea dei partiti esentati, limitandosi anche stavolta a partiti che siedono già in Parlamento nella legislatura uscente.

La raccolta firme

La legge prevede la necessità di raccogliere le firme su modelli cartacei e in presenza di un autenticatore. Si tratta di un adempimento gravoso che richiede tanto tempo e non aggiornato con l’evoluzione tecnologico.

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