Mina Welby e Marco Cappato sono stati assolti anche in appello. Entrambi erano imputati per reati di istigazione e aiuto al suicidio (art 580 codice penale) nel caso di Davide Trentini .
🌹 La Corte d’Appello di Genova ha assolto Mina Welby e Marco Cappato per aver aiutato pubblicamente Davide Trentini a…
Pubblicato da Radicali su Mercoledì 28 aprile 2021
Il fatto
Davide Trentini, noto anche come dj Fabo, era malato di sclerosi multipla dal 1993. All’età di 53 anni, la sua salute era sempre più deficitaria, tanto da vivere un vero e proprio calvario. Vista la situazione, Davide contattò Marco Cappato e Mina Welby per conoscere le modalità per accedere alla morte volontaria in Svizzera. Dopo una serie di procedure burocratiche, Davide fu accompagnato da Mina e Marco in Svizzera, dove ebbe accesso alla morte volontaria il 13 aprile 2017.
Subito dopo Mina e Marco consci del divieto posto dalla legge italiana si autodenunciarono. Entrambi furono imputati dei reati di istigazione e aiuto al suicidio, l’artt 580 del codice penale.
Quell’ atto fu anche un modo per denunciare a sua volta l’inerzia del Parlamento che non legifera e non discute la legge iniziativa popolare per la legalizzazione dell’eutanasia, depositata dall’associazione Coscioni alla Camera, otto anni fa.
Nel luglio 2020 Welby e Cappato furono assolti dal Tribunale di Massa, perchè il fatto non sussiste e perchè il “fatto non costituisce reato”.
A ottobre 2020 il Pm decise di ricorrere in appello. Il 28 aprile la Corte d’Assise ha nuovamente assolto Mina e Marco.
Per Marco Cappato si tratta di un precedente importante, anche se ci sono voluti 4 anni e 9 udienze: “Continuano le persone a contattarci perché questa è una realtà sociale molto diffusa e per questo motivo abbiamo appena lanciato un Numero bianco (0699313409) che le persone possono chiamare per essere aiutate dai nostri volontari ad affermare i propri diritti”.
Il referendum per la legalizzazione dell’eutanasia
Lo scorso 20 aprile il Referendum per l’Eutanasia Legale è stato ufficialmente depositato presso la Corte di Cassazione. A partire da luglio si avvierà la raccolta delle 500,000 firme per permettere agli elettori di esprimersi sull’eutanasia legale in Italia.
Si tratta di un referendum parzialmente abrogativo dell’articolo 579 del Codice penale, sul cosiddetto omicidio del consenziente. In tal modo si andrebbe da un lato a distinguere l’aiuto al suicidio, e dall’altro a depenalizzare l’eutanasia, attualmente vietata dalla fattispecie di omicidio del consenziente.
L’iniziativa referendaria è promossa dall’Associazione Luca Coscioni e hanno già comunicato la propria adesione, diventando parte del Comitato Promotore Radicali Italiani, Partito Socialista Italiano, Eumans, Volt, +Europa, Possibile.
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Immagine di copertina: Associazione Luca Coscioni