Il fisco è un altro tema centrale di questa calda campagna elettorale. Vediamo le proposte avanzate dai partiti e coalizioni.
Proposte del centrodestra
La coalizione di centrodestra composta da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati, propone una riduzione fiscale per le imprese, famiglie e lavori autonomi. In particolare si parla della estensione della flat tax per le partite IVA fino a 100.000 euro di fatturato, flat tax su incremento di reddito rispetto alle annualità precedenti, con la prospettiva di ulteriore ampliamento per famiglie e imprese.
Un altro punto centrale è la pace fiscale – “saldo stralcio” che consiste in un accordo tra cittadini ed Erario per la risoluzione del pregresso. E’ prevista anche l’abolizione dei micro tributi che comportano eccessivi oneri di gestione per lo Stato.
A queste misure si aggiungono gli sgravi fiscali per chi assume e semplificazione degli adempimenti e razionalizzazione del complessivo sistema tributario.
Proposte del centrosinistra
Il programma elettorale del centrosinistra propone un codice tributario unico per la semplificazione degli adempimenti fiscali, l’abolizione delle cosiddette micro-tasse e la riduzione del carico IRPEF, a partire dai redditi medi e bassi.
L’IRAP va progressivamente superata, garantendo l’integrale finanziamento del fabbisogno del sistema sanitario e la partecipazione di tutti i redditi al finanziamento del welfare universale. Si propone di rimodulare l’IRES in modo da premiare le imprese che reinvestono gli utili e quelle a elevato rating ESG (ambientale, sociale, di governance). La tassazione del reddito derivante dall’attività d’impresa deve essere neutrale rispetto alla scelta della forma giuridica dell’impresa.
Per quanto riguarda la lotta all’evasione fiscale, sono previsti la tracciabilità dei pagamenti e l’incrocio delle banche dati, potenziamento delle Agenzie fiscali e maggiori premialità ai contribuenti leali.
Azione e Italia Viva
Il cosiddetto “terzo polo” nel suo programma elettorale propone la riduzione dell’Irpef attraverso l’introduzione di un minimo esente, inteso come maxi deduzione corrispondente all’ammontare che viene giudicato essenziale per sopravvivere.; l’unificazione tra la detrazione per lavoro autonomo e lavoro dipendente; semplificazione dell’imposta; semplificazione della struttura per le aliquote; detassazione totale per coloro che hanno 25 anni e riduzione del 50% fino ai 29 anni.
Per quanto riguarda l’Ires è prevista l’uniformazione del bilancio fiscale e civilistico; detassazione completa per gli utili trattenuti in azienda e per quelli destinati alla partecipazione dei lavoratori; aliquote dimezzate per cinque anni in caso di fusione tra le imprese;
Per l’Iva si propone il passaggio a un sistema a due aliquote e riordino dei beni e servizi assoggettati a ciascuna aliquota ed a aliquota zero.
In merito al risparmio si propone la riforma della tassazione del risparmio in senso favorevole al contribuente.
Per gli autonomi il regime forfettario ha favorito molti lavoratori, ma disincentiva a crescere oltre la soglia dei 65 mila. Pertanto si propone una tassazione più agevolata anche per chi supera quella cifra, e gradualmente sarà accompagnata alla tassazione ordinaria.
Le proposte del M5S
Il primo punto del programma elettorale del M5S è il il ritorno al cashback che permetterà l’accredito su conto corrente delle spese detraibili sostenute con strumenti elettronici. Gli obiettivi sono: semplificare la vita ai cittadini e contrastare l’evasione fiscale.
Si propone la cancellazione dell’Irap e il il taglio del cuneo fiscale per ridurre in modo incisivo la differenza fra il costo del lavoratore per l’impresa e il netto percepito in busta paga dallo stesso lavoratore.
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