Freedomleaks è una piattaforma che raccoglie le segnalazioni in modo anonimo e sicuro, su questioni di interesse sanitario, politico e civile. Il progetto dell’Associazione Luca Coscioni, è già attivo e utilizzabile in particolare sul tema “aborto” e quindi sull’applicazione della legge 1948/78.
A 44 anni dalla sua entrata in vigore, infatti, è impossibile verificarne lo stato effettivo e completo di applicazione, perché i dati forniti dal Ministero della Salute sono in formato chiuso, aggregati per Regione e vecchi, e impediscono di sapere effettivamente le strutture che eseguono realmente interruzioni di gravidanza e la percentuale di obiettori presenti (su questo ha cercato di sollevare il problema l’indagine “Mai Dati” di Chiara Lalli e Sonia Montegiove con l’Associazione Luca Coscioni).
A chi si rivolge il progetto
Freedomleaks si rivolge a chiunque abbia qualcosa da segnalare nell’ambito dell’accesso al servizio di interruzione volontaria di gravidanza: donne che hanno avuto difficoltà nel reperire informazioni, prenotare visite o appuntamenti, hanno ricevuto informazioni parziali, contraddittorie o scorrette, sono state trattata male o non hanno ottenuto o non hanno ottenuto la prestazione cui avevano diritto, ma anche studenti di medicina o specializzandi in Ostetricia e Ginecologia che hanno qualcosa da segnalare o raccontare.
Freedomleaks non si rivolge unicamente a persone coinvolte da casi di malasanità. Le segnalazioni possono riguardare anche partner, amiche, associazioni o riguardare il modo in cui lavorano coloro che ci affiancano in servizio.
“L’Associazione Luca Coscioni ha spesso evidenziato le criticità reali dell’applicazione e dell’accesso alla interruzione volontaria della gravidanza. Per questo abbiamo chiesto con urgenza al ministro della Salute Roberto Speranza, al ministro della Giustizia Marta Cartabia e al ministro per l’innovazione tecnologica Vittorio Colao che i dati sull’applicazione della legge 194 siano in formato aperto, di qualità, aggiornati e non aggregati.
Inutile stracciarsi le vesti per quanto accade negli USA se poi non si fa quanto previsto in Italia per rispettare i diritti esistenti. La prima condizione per una corretta applicazione di una legge è l’accesso alla conoscenza.
Oggi proponiamo un altro tipo di strumento: Freedomleaks. Invitiamo chiunque sia a conoscenza di difficoltà o problemi nell’accesso al servizio di interruzione di gravidanza a segnalarli usando questa piattaforma in forma anonima, in modo che potremo rendere pubbliche, valutare o approfondire tutte le segnalazioni”, hanno dichiarato Marco Cappato e Filomena Gallo, Tesoriere e Segretario Nazionale Associazione Luca Coscioni.
Come accedere
Occorre collegarsi a https://report.freedomleaks.
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