Il 15 luglio 2020 Mario Paciolla, operatore Onu, fu trovato morto nella sua abitazione di San Vicente de Caguán, nella regione del Caquetá in Colombia.
La morte di Mario è avvenuta in una delle regioni dell’America Latina più pericolose al mondo per i difensori dei diritti umani.
Chi era Mario Paciolla
Mario, dopo la laurea in Scienze politiche, aveva svolto diverse esperienze lavorative all’estero. Viveva dal 2016 in Colombia e dal 2018 collaborava nell’ambito della Missione di Verifica delle Nazioni Unite, in virtù della presenza nel municipio di uno dei 24 Spazi territoriali di Formazione e Reincorporazione, previsti dagli Accordo di Pace firmati dalle Farc-Ep e il governo colombiano.
Da qualche tempo Mario aveva confidato ai suoi genitori di temere per la sua incolumità, e per tale motivo aveva acquistato un biglietto per tornare l’Italia.
Il ritrovamento del corpo
La mattina del 15 luglio 2020 una collega trovò Mario morto nella sua abitazione a San Vicente del Caguan, in Colombia
In un primo momento la polizia locale riferì di un suicidio, ma l’ipotesi fu scartata dai genitori. Stando all’autopsia fatta in Italia, le ferite riscontrate sul collo non sarebbero compatibili con l’impicaggione. Tuttavia l’esame non ha dato risposte soddisfacenti. A distanza di quasi due anni, la Procura di Roma che ha aperto un’indagine, mantiene riserbo.
La ricostruzione della giornalista Claudia Julieta Duque
Secondo la ricostruzione della giornalista investigativa Claudia Julieta Duque, l’omicidio di Paciolla sarebbe collegato a un rapporto redatto da Mario e da altri colleghi. La relazione raccontava di un bombardamento dell’esercito colombiano dove morirono 18 bambini.
Il rapporto non rimase riservato, ma venne utilizzato dal senatore di opposizione Roy Barreras per un dibattito parlamentare. Visto l’imbarazzo del governo, il 19 novembre 2019, l’allora ministro della Difesa, Guillermo Botero, diede le dimissioni.
Secondo la giornalista le conclusioni del rapporto d Paciolla e dei suoi colleghi arrivarono al senatore tramite il responsabile Onu regionale Raul Rosende, anche se smentì questa versione. Mario, in relazione a questi fatti, da tempo si sentiva in pericolo e tradito.
La richiesta dei genitori di Mario
I genitori di Mario Paciolla chiedono soprattutto all’Onu verità e trasparenza per loro figlio, la cui dignità è stata infangata con l’ipotesi di suicidio. “Cosa ha fatto l’Onu per tutelare nostro figlio? Come lo ha protetto?”. Queste sono le domande poste dai genitori di Mario.
Per la Procura di Roma l’ipotesi più accreditata è quella del suicidio, pertanto ha chiesto l’archiviazione della indagine relativa alla morte di Mario Paciolla, 33 anni.
“Siamo sconcertati nell’apprendere la notizia. Noi siamo certi, anche per le indagini che abbiamo svolto, che Mario non si è tolto la vita. Ci opporremo a questa richiesta di archiviazione e ad ogni altro tentativo di inibire o intralciare la nostra pretesa di verità e giustizia” è quanto si legge in una nota dei genitori di Mario attraverso il loro legale, l’avvocato Alessandra Ballerini.