Hiroshima e Nagasaki, 77 anni fa avveniva il disastro atomico

Il 6 agosto 1945, su ordine del presidente americano Harry Truman, il bombardiere americano Enola Gay sganciò la prima bomba atomica “Little Boy” su Hiroshima. La città giapponese venne rasa al suolo dall’energia sprigionata dalla scissione dei nuclei di uranio e plutonio. Nell’attacco morirono circa  70mila persone, ma il bilancio raddoppiò nei giorni e mesi seguenti per le ferite e le radiazioni.

Tre giorni dopo, il 9 agosto 1945, l’operazione fu ripetuta su Nagasaki.
La città fu uno dei porti più importanti del sud del Giappone e durante la Seconda Guerra Mondiale aveva rivestito un ruolo commerciale importante. A Nagasaki morirono circa 70 mila persone e innumerevoli negli anni successivi per tumori alla tiroide e leucemie.

I due bombardamenti costrinsero il Giappone alla resa, decretando la fine della Seconda Guerra Mondiale con la firma dell’armistizio del 2 settembre 1945. Da allora il Giappone è uno dei massimi promotori dell’abolizione delle armi nucleari in tutto il mondo.

Ad oggi  la minaccia nucleare permane. Secondo le stime della Federation of American Scientists ci sono ancora  circa 13,100 testate nucleari nel mondo, pronte a distruggere le città come fu per Hiroshima e Nagasaki.

Dall 22 gennaio 2021  è in vigore il Trattato dell’ONU di proibizione delle armi nucleari che, se applicato a tutti gli Stati, porterebbe alla fine della minaccia nucleare.

Il Trattato che mette al bando le armi nucleari entra il in vigore. L’Italia è fuori 

Lo stato delle armi nucleari nel mondo 

Photo credits: Adrian Fartade (Twitter)

 

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