Nonostante la netta condanna del Parlamento Ue per lo stop alle registrazioni dei figli delle coppie LGBTQ+, la ministra della Famiglia e delle Pari Opportunità Eugenia Roccella ha invitato i sindaci a rispettare la sentenza della Cassazione.
La Ministra Roccella ha appena confermato in Parlamento di voler continuare a discriminare i figli delle famiglie arcobaleno. La loro ossessione contro le coppie dello stesso sesso si riversa sui diritti dei bambini. È una crociata crudele e disumana.
— Alessandro Zan (@ZanAlessandro) April 5, 2023
Negli ultimi giorni e settimane alcuni sindaci hanno deciso “disobbedire” e continuare a registrare i figli delle coppie LGBTQ+. E’ il caso del sindaco di Padova, Santarcangelo, Mira, San Lazzaro di Savena, Trento, Cellole, Savona, Matera. Ma la lista è destinata ad aumentare.
Ad oggi, in Italia non esiste una legge che tuteli le famiglie arcobaleno. Il riconoscimento può avvenire solo per il genitore biologico. L’unico modo per ovviare a questa condizione sarebbe l’adozione, ma l’iter è lungo e complesso, seppur possibile.
La condanna del Parlamento Ue al governo
Il Parlamento Ue ha approvato un emendamento dove invita il governo italiano a revocare immediatamente il blocco alle registrazioni dei certificati di nascita dei figli delle coppie Lgbtq+. Nello specifico il Parlamento “condanna le istruzioni impartite dal governo italiano al Comune di Milano di non registrare più i figli di coppie omogenitoriali”. Inoltre “ritiene che questa decisione del governo porterà inevitabilmente alla discriminazione non solo delle coppie dello stesso sesso, ma anche e soprattutto dei loro figli”.
Per il Parlamento Ue, l’azione del governo italiano “costituisce una violazione diretta dei diritti dei minori, quali elencati nella Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.” Inoltre, il Parlamento ha espresso preoccupazione per il fatto che tale decisione si iscrive in un più ampio attacco contro la comunità Lgbtq+.