Alle 5:30 del 16 ottobre 1943, il Sabato Nero, in Via del Portico di Ottavia, a pochi passi dalla Sinagoga, si radunarono dei camion con i soldati SS, per iniziare le spietate operazioni di rastrellamento.
1259 persone fra uomini, donne, anziani e bambini (persino neonati) furono prelavate dalle loro abitazioni e raccolte provvisoriamente in strada, vicino i resti del Teatro di Marcello.
Il ghetto Roma fu solo l’inizio di una spietata caccia delle SS che si estese ad altri quartieri di Roma.
Le operazioni terminarono alle 14:00. I prigionieri furono portati al Collegio militare e poi nei giorni successivi furono caricati su dei carri per bestiame per essere deportati ad Auschwitz.
Quel 16 ottobre furono catturati 1259 ebrei, di cui 1066 furono condotti nelle camere a gas, perchè considerati inabili a lavorare. Solo 16 persone sopravvissero allo sterminio e riuscirono a tornare in patria. Nessuno dei nessuno dei duecento bambini è mai tornato.
“Il 16 ottobre 1943 è la data in cui ricordiamo la prima deportazione nazifascista degli ebrei romani. Oggi più che mai questo anniversario diventa significativo e importante” ha dichiarato Ruth Dureghello Presidente della comunità ebraica di Roma.
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