“Se solo Gianroberto potesse scendere giù per un paio d’ore…”. Così ha commentato la situazione di caos nel M5S Alessandro Di Battista. Alla resa dei conti post-Quirinale tra Luigi Di Maio e Giuseppe Conte, si è aggiunto il provvedimento del tribunale di Napoli che ha sospeso in via cautelare le delibere che avevano rifondato il M5S, compresa l’elezione di Giuseppe Conte. Di conseguenza da un punto di vista giuridico, il M5S non ha un leader.
Il provvedimento cautelare del tribunale di Napoli
A ottobre un gruppo di iscritti al M5S avevano contestato delle libere che hanno rifondato il Movimento, in particolare il fatto che gli iscritti da meno di sei mesi fossero stati esclusi dalla votazione. I ricorrenti si sono opposti anche al fatto che Conte non fosse iscritto al M5S e che fosse stato indicato come l’unico e possibile candidato.
Martedì il tribunale di Napoli ha dato ragione agli iscritti, sospendendo le delibere con cui il M5S ha modificato lo statuto e ha eletto Presidente Giuseppe Conte, per la sussistenza di “gravi vizi nel processo decisionale”.
Le reazioni
Giuseppe Conte in un’intervista ha fatto sapere che era già in programma la convocazione dell’assemblea per sottoporre al voto di tutti gli iscritti (anche a quelli con meno di sei mesi di anzianità) le modifiche statutarie e tutti i provvedimenti conseguenti, compresa la sua leadership.
Per Beppe Grillo “le sentenze si rispettano“. Ha ammesso che la situazione è complicata e ha invitato tutti gli scritti a rimanere in silenzio e “a non assumere iniziative azzardate prima che ci sia condivisione sulla strada da seguire“. Il garante teme una serie di richieste di risarcimento e di spese gestionali di non poco conto.