Il caro benzina preoccupa il governo. Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida in un’intervista ha spiegato che “tagliare le accise su benzina e diesel sarebbe stato molto costoso”.
Mercoledì il governo ha incontrato i vertici della Guardia di Finanza per cercare di fermare le speculazioni e ha approvato un decreto legge sulla trasparenza del prezzo dei carburanti. Il 15 gennaio il decreto legge è entrato in vigore.
Trasparenza
Nel periodo gennaio-marzo 2023, il valore dei buoni benzina ceduti dai datori di lavoro privati ai lavoratori dipendenti, nel limite di euro 200 per lavoratore, non concorre alla formazione del reddito da lavoro dipendente;
si rende giornaliero l’obbligo per gli esercenti l’attività di vendita al pubblico di carburante per autotrazione per uso civile di comunicare il prezzo di vendita praticato. Il Ministero delle imprese calcola e pubblica il prezzo medio giornaliero nazionale. Tale prezzo deve essere esposto, con specifica evidenza, da parte degli esercenti insieme al prezzo da essi praticato;
si rafforzano le sanzioni amministrative in caso di violazione, da parte degli esercenti, degli obblighi di comunicazione e pubblicità dei prezzi. In caso di recidiva, la sanzione può giungere alla sospensione dell’attività per un periodo da sette a novanta giorni. In caso di violazione è prevista una sanzione dai 500 ai 6000 euro. Dopo la terza violazione sarà disposta la sospensione dell’attività dai 7 ai 90 giorni
si rafforzano i collegamenti tra il Garante prezzi e l’Antitrust, per sorvegliare e reprimere sul nascere condotte speculative. Allo stesso fine, si irrobustisce la collaborazione tra Garante e Guardia di Finanza;
viene istituita una Commissione di allerta rapida per la sorveglianza dei prezzi finalizzata ad analizzare – nel confronto con le parti – le ragioni dei turbamenti e definire le iniziative di intervento urgenti.
Misure di sostegno per la fruizione dei trasporti pubblici
Dal 15 gennaio fino al 31 dicembre 2023 alle persone giuridiche con un reddito non superiore ai 20 mila euro è riconosciuto un buono pari a 100 euro per gli abbonamenti di servizi di trasporto pubblico locale o ferroviario. Il buono non è cedibile.
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