La vendita delle armi negli Stati Uniti

L’ennesima strage avvenuta in Texas riapre il dibattito sulle armi.
Negli Stati Uniti  il diritto di possedere e portare un’arma da fuoco è protetto dal secondo emendamento della Costituzione. Chi vuole comprare un fucile o una pistola può partecipare a delle fiere di armi organizzate frequentemente nei vari Stati oppure online.

Per gli acquisti in negozi autorizzati, il cliente deve compilare un modulo, rispondere su eventuali precedenti penali,  uso di farmaci e informazioni sul proprio stato di salute mentale. Subito dopo il venditore effettua un controllo incrociato con l’FBI.
Queste misure appaiono insufficienti e facilmente raggirabili.

Alcuni dati sulla violenza armata 

Secondo le stime della Small Arms Survey, negli Stati Uniti su 100 persone ci sono 120 armi domestiche.
Dall’inizio dell’anno al 26 maggio ci sono state 214 sparatorie di massa, 141 bambini morti e 301 bambini feriti.

Altri dati

Secondo le stime della società di ricerca Small Arms Analytics and Forecasting, nel 2020 le vendite delle armi negli Stati Uniti hanno raggiunto il record storico di 22,8  milioni di dollari. Inoltre, si stima che nei primi mesi del 2022, sono state vendute 5,9 milioni di armi da fuoco.

Dai sondaggi  dei rivenditori condotti dalla National Shooting Sports Foundation,  circa 13,8 milioni di americani hanno acquistato una pistola per la prima volta nel 2020 e nel 2021.

Secondo i ricercatori della  Brookings Institution e del Wellesley College, la vendita di armi spesso è legata alle crisi, come la pandemia che ha creato situazioni di insicurezza sociale e economica.

Le lobby delle armi

A quattro ore da Uvalde, dove sono morte 21 persone tra cui 19 bambini, a Houston, si è svolta la convention della National Rifle Association, la principale lobby delle armi negli Stati Uniti. L’associazione ha condannato la strage del Texas, definendola «un crimine orribile e malvagio», e ha promesso di «riflettere su questi eventi» ma anche di impegnarsi per rendere le scuole statunitensi sicure. Nel frattempo però sono state presentate altre armi e equipaggiamenti.

Alla convention era presente anche Donal Trump che ha colto l’occasione per fare una vera e propria campagna elettorale per la corsa del 2024. “L’esistenza del male nel nostro mondo non è un motivo per disarmare i cittadini rispettosi della legge: è una delle ragioni migliori per armarli“, ha incalzato Trump rilanciando la proposta di armare gli insegnanti: “Non c’è niente di più pericoloso di una zona ‘libera dalle armi‘”.

Non era presente alla convention il governatore repubblicano del Texas, Greg Abbott,  ma ha comunque rilasciato un video messaggio. Abbott è sotto accusa per aver respinto le richieste di leggi più severe sulle armi. Infatti, per il governatore le città che limitano l’accesso alle armi soffrono la piaga della violenza armata.

The Firearm Industry Trade Association, un’altra lobby delle armi,  oltre a condannare i fatti accaduti nel Texas, ha ribadito di sostenere soluzioni volte a impedire l’accesso non autorizzato a criminali, persone che presentano problematiche mentali e ai bambini.

La legge bipartisan

Sabato 25 giugno il presidente Joe Biden ha firmato la legge bipartisan che pone una stretta alle armi da fuoco. La legge che è frutto di un accordo tra i Dem e i Repubblicani, prevede controlli più serrati acquirenti di età inferiore ai 21 anni, 11 miliardi di dollari di finanziamenti per la salute mentale e 2 miliardi di dollari per i programmi di sicurezza scolastica.

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