Il modello di famiglia di Orban che piace a Matteo Salvini

Non c’è alcun dubbio che la legge più avanzata per la famiglia, quella che sta dando i migliori risultati al livello europeo, è quella dell’Ungheria. Ma non lo dico perchè c’è Orban, se fosse in Francia direi in Francia”. Ci sono “tantissimi aiuti, incentivi economici veri: la donna dopo il terzo figlio è un soggetto fiscale molto ridotto, dal quarto figlio non lo è più, insomma la flat tax applicata alle famiglie. E  poi ci sono congedi parentali estesi addirittura anche ai nonni“. ha dichiarato il leader della Lega, Matteo Salvini, a Radio 24.

Tralasciando le varie polemiche politiche che le parole di Salvini hanno innescato, vediamo in cosa consiste il modello di famiglia attuato dal governo di Viktor Orban.

Le politiche di Orban

La concezione della famiglia ungherese è dettata dalla modifica della Costituzione, avvenuta nel 2020. Il nono emendamento approvato con 123 voti favorevoli, 45 contrari e 5 astensioni, prevede che in Ungheria la famiglia può essere  legale solo se è etero. Inoltre, i bambini devono ricevere un’educazione conservatrice “basata sulla nostra identità costituzionale nazionale e sui valori cristiani.

Molto significativa è stata la dichiarazione della  ministra della Famiglia, Kátálin Novak, secondo cui le donne dovrebbero smetterla di preoccuparsi della parità di genere, dei salari, e devono invece preoccuparsi in modo prioritario di mettere al mondo figli, di essere buone madri e centro e motore della famiglia tradizionale.

Wired ha evidenziato i sei punti più importanti delle politiche di Orban per il sostegno alla natalità e quindi alla famiglia tradizionale: 

  • Sussidi per l’acquisto di una macchina per le famiglie numerose
  • Congedo parentale per i nonni fino al terzo anno del bambino
  • Aiuti per 3,150 euro per le famiglie con due figli che intendono acquistare casa e altri 12.580 dopo il terzo.
  • Creazione di oltre 21 mila asili nido entro il 2022 
  • Le donne che partoriscono e si prendono cura di almeno quattro figli avranno un’esenzione a vita dalla tassa sui redditi.
  • Le donne sotto i quaranta che si sposano hanno diritto al  prestito a interessi ridotti di 31.500 euro, con un terzo del debito estinto alla nascita del secondo figlio e tutti gli interessi cancellati alla nascita del terzo.

Nel 2020  sono stati approvati una serie di emendamenti costituzionali che penalizzano ulteriormente la comunità Lgbtq+  in Ungheria. A maggio 2020 è stata approvata una proposta di legge che non permette il cambio di sesso all’anagrafe. E vieta di fatto il riconoscimento giuridico alle persone transgender.

Nel 2021  il parlamento ungherese ha approvato la legge che contrasta la pornografia. Uno degli emendamenti prevede inoltre il divieto di diffondere contenuti ritenuti “promozionali”, che raffigurino  relazioni consensuali tra persone omosessuali o che possano incoraggiare il cambiamento di genere dei minorenni.
“Al fine di garantire la protezione dei diritti dei bambini – si legge nel testo – la pornografia e i contenuti che raffigurano la sessualità fine a se stessa o che promuovono la deviazione dall’identità di genere, il cambiamento di genere e l’omosessualità non devono essere messi a disposizione delle persone di età inferiore ai diciotto anni”.

Il modello Orban e le similitudini con il fascismo

“L’Italia, per contare qualcosa, deve affacciarsi sulla soglia della seconda metà di questo secolo con una popolazione non inferiore di 60 milioni di abitanti .  Tutte le Nazioni e tutti gli imperi hanno sentito il morso della loro decadenza, quando hanno visto diminuire il numero delle nascite”, questo fu il discorso dell’Ascensione di Benito Mussolini il 26 maggio 1927.

Il fascismo legiferò misure dirette al sostegno del matrimonio e della famiglia, prevedendo incentivi vari che rendevano vantaggiosa la prolificità delle coppie. A queste si aggiunsero misure negative come l’imposta sui celibi e limiti alle migrazioni interne.

I risultati non furono quelli sperati. Dalle statistiche è emerso che l’insieme di questi provvedimenti non fece altro che temperare appena il processo di denatalità verso cui inesorabilmente l’Italia si stava incamminando.

L’istruzione “troppo femminile”

In un rapporto la Corte dei Conti ungherese ha manifestato preoccupazione sul rischio di un educazione “troppo femminile”. Secondo l’ente “l’istruzione rosa” potrebbe causare problemi comportamentali e mentali agli studenti maschi, e “problemi demografici” poiché le donne istruite non sarebbero in grado di trovare coniugi con un’istruzione simile e farebbero meno figli.

Lo studio è stato criticato dal deputato dell’opposizione liberale Endre Toth, secondo cui  parlare di “qualità maschili e femminili” è  “una completa sciocchezza scientifica”.

 

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