Il 12 maggio inizia il processo contro i tre attivisti di Ultima Generazione che imbrattarono la facciata di Palazzo Madama.
I tre ragazzi sono accusati di danneggiamento aggravato e rischiano fino a 5 anni di carcere. La Procura di Roma aveva chiesto la misura cautelare dell’obbligo di dimora nei comuni residenti, ma il tribunale ha respinto la richiesta e ha fissato la prima udienza.
Il giudice monocratico ha accolto come parti civili il Senato della Repubblica, il Comune di Roma e il Ministero della Cultura. la prossima udienza è rinviata al 18 ottobre.
Per gli attivisti di Ultima Generazione “il blitz nonviolento voleva evidenziare l’inazione del Governo e del Parlamento nei confronti della crisi eco-climatica, di cui l’Italia, in quanto sesto finanziatore a livello mondiale dell’industria dei combustibili fossili, è uno dei principali responsabili.”
A sostenere gli attivisti di Ultima Generazione c’era un presidio davanti a piazzale Clodio. Hanno già aderito diverse organizzazioni come Amnesty International, Greenpeace, Extinction Rebellion, Fridays for Future, Scientist Rebellion, Cambiare Rotta, Legal Team, Rinascimento Green e Rete Studenti Medi. Ci sono anche politici: la senatrice Ilaria Cucchi (Alleanza verdi e sinistra); il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni; il senatore Giuseppe De Cristofaro (Sinistra Italiana); l’ex ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Alfonso Pecoraro Scanio; Marco Cappato, tesoriere dell’associazione Luca Coscioni; Europa Verde e Rifondazione Comunista.