Il rapporto Onu sui crimini di guerra russi in Ucraina

Le autorità russe hanno commesso una serie di violazioni dei diritti umani in varie regioni dell’Ucraina, molte delle quali costituiscono crimini di guerra. E’ quanto emerge dal nuovo rapporto della Commissione internazionale indipendente d’inchiesta sull’Ucraina

I crimini di guerra includono attacchi ai civili, alle infrastrutture legate all’energia, uccisioni volontarie, reclusione illegale, tortura, stupro e altre violenze sessuali, nonché trasferimenti illegali e deportazioni di bambini.

Attacchi indiscriminati e tortura

Le prove della Commissione mostrano che nelle aree  passate sotto il controllo russo, sono stati commessi uccisioni intenzionali di civili e persone non coinvolte nei combattimenti.

Le forze armate russe hanno effettuato attacchi con armi esplosive in aree popolate, in modo indiscriminato, in violazione del diritto internazionale umanitario. L’uso di armi esplosive in aree popolate è stata una delle principali cause di vittime civili. Gli attacchi hanno colpito edifici residenziali, ospedali e negozi.

La Commissione ha stabilito un modello di diffusa detenzione illegale nelle aree controllate dalle forze armate russe, prendendo di mira ampie categorie di uomini, donne e bambini. La reclusione in apposite strutture in tutta l’Ucraina e nella Federazione Russa è stata accompagnata da costanti metodi di tortura nei confronti di determinate categorie di persone da parte delle autorità russe. Un ex detenuto è stato picchiato come “punizione per aver parlato in ucraino” e per “non aver ricordato il testo dell’inno della Federazione Russa”. Secondo la Commissione la tortura può costituire un crimine contro l’umanità, ma occorrono ulteriori indagini.

Violenza sessuale e deportazione di minori 

Inoltre si sono verificati numerosi casi di stupro e violenza sessuale commessi da personale militare russo, avvenuti  durante le perquisizioni domiciliari nelle città che sono passate sotto il loro controllo e durante la detenzione. Le vittime erano uomini, donne e bambini dai quattro agli 82 anni .

La Commissione ha accertato il trasferimento e la deportazione dall’Ucraina alla Russia di bambini che hanno perso i genitori o sono stati separati. Il rapporto afferma che questi trasferimenti “non erano giustificati da motivi di sicurezza o medici”, e sono quindi contrari al diritto umanitario internazionale.

Secondo i testimoni interrogati dalla Commissione, “molti dei bambini più piccoli trasferiti non sono stati in grado di stabilire un contatto con le loro famiglie e potrebbero perderli a tempo indeterminato”.

Il 17 marzo 2023 la Corte penale internazionale ha emesso un mandato di arresto per il presidente russo Putin, ritenuto  responsabile di crimini di guerra in Ucraina, in particolare di trasferimento illegale e deportazione di bambini dall’Ucraina alla Russia Federazione. 

Immagine di copertina: UNOCHA/Serhii Korovayny

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