Martedì 8 febbraio la Commissione europea ha proposto una serie di misure per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento, la resilienza e la leadership tecnologica dell’UE nell’ambito delle tecnologie e delle applicazioni dei semiconduttori.
Le recenti carenze di semiconduttori a livello mondiale hanno portato alla chiusura di stabilimenti operanti in un’ampia gamma di settori, da quello automobilistico a quello dei dispositivi sanitari. Ciò ha reso ancor più evidente l’estrema dipendenza globale della catena del valore dei semiconduttori, in un contesto geopolitico complesso.
Il piano europeo chiamato European Chips Act, prevede lo stanziamento di oltre 43 miliardi di euro tra investimenti privati e pubblici.
This ambition will be backed with considerable investment.
The #EUChipsAct will enable €15 billion in additional public and private investment by 2030.
On top of the €30 billion already planned from #NextGenerationEU for example.
The #EUChipsAct will be a game-changer. pic.twitter.com/UCweIwTUZq
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) February 8, 2022
Non manca però lo scetticismo. In primis le risorse stanziate seppur tante, sono inferiori rispetto a quelle delle altre potenze.
Il Politico fa anche notare che la Commissione europea non ha ancora un’esperienza nelle politiche industriali. In questi anni sono stati presentati diversi piani per lo sviluppo del settore tecnologico, ma si sono dimostrati scarsi e senza attuazione.
Infine, si rileva che l’Unione Europea ha grandi difficoltà nell’attirare investimenti internazionali in ambito tecnologico.
Cosa prevede la proposta di legge sui semiconduttori
La normativa prevede tre piani di azione. L’iniziativa “Chips for Europe” metterà in comune risorse dell’Unione, del settore pubblico e privato. Inoltre saranno resi dipsinibili 11 miliardi di euro per rafforzare la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione esistenti, garantire la diffusione di strumenti semiconduttori avanzati e cosi via.
Verrà sviluppato un nuovo quadro per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento mediante l’attrazione di investimenti e capacità di produzione rafforzate.
Infine, il nuovo piano normativo prevederà la costituzione di meccanismo di coordinamento tra gli Stati membri e la Commissione per monitorare l’offerta di semiconduttori, stimare la domanda e anticipare le carenze.