L’aumento dei prezzi energetici sta aggravando ulteriormente le disuguaglianze. In Italia il 10% delle bambine, bambini e adolescenti vive in condizione di povertà energetica. E’ quanto emerge da un’elaborazione realizzata dall’Osservatorio Italiano sulla Povertà Energetica (OIPE) per Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare la vita delle bambine e dei bambini e garantire loro un futuro.
Secondo questa ricerca, 950 mila minorenni che stanno affrontando il freddo di questi giorni, vivono in famiglie in condizione di povertà energetica, ovvero quelle famiglie il cui livello dei consumi (al netto di quelli energetici) è inferiore alla soglia di povertà e che hanno un’incidenza della spesa per i consumi energetici più alta della media, oppure hanno una spesa nulla per il riscaldamento. Questa condizione ha delle inevitabili conseguenze sul benessere fisico e mentale dei minori.
Il fenomeno è maggiormente diffuso nel Mezzogiorno, dove più di una famiglia su otto con minori (12,3%) non riesce ad accedere a beni e servizi energetici essenziali o spende troppo in relazione alle proprie disponibilità. Più contenuto, invece, nelle regioni del Nord, dove colpisce circa una famiglia su dodici (l’8,3% delle famiglie con minori) e del Centro (il 6,2% delle famiglie con minori).
In generale, la povertà energetica colpisce maggiormente le famiglie con minori in cui la persona di riferimento è straniera, con un’incidenza della povertà energetica 2,5 volte più alta rispetto alla popolazione di riferimento (in valori assoluti circa 162 mila famiglie).
“Nonostante la buona notizia della recente diminuzione dei costi del gas, grazie a un autunno piuttosto mite a all’utilizzo di fonti alternative, la povertà energetica rimane una questione aperta nel nostro Paese: la riduzione a gennaio si confronta con un livello dei prezzi che è ancora quasi tre volte superiore, nel caso dell’elettricità, e più di due volte, nel caso del gas, rispetto a luglio 2021. Sappiamo ormai fin troppo bene che la povertà dei minori pervade tutte le dimensioni della loro vita. Quando parliamo di povertà energetica, alimentare o di disagio abitativo, ci riferiamo alla concreta possibilità di un’alimentazione adeguata, a spazi per studiare e riposare, alla possibilità di riscaldarsi, in altri termini alla possibilità di un sano sviluppo di bambine, bambini e adolescenti. Un intervento di contrasto alla povertà minorile quindi non può che tenere conto di tutte queste dimensioni, in un piano strategico e organico che metta al centro delle misure, anche quelle che contrastano la povertà energetica, i diritti di bambine e bambini”, ha dichiarato Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia – Europa di Save the Children.