L’inesistente genocidio nel Donbass

Come è stato per la pandemia, anche per la guerra in Ucraina la disinformazione ha preso il sopravvento. Il discorso di Putin del 24 febbraio non è esente da teorie totalmente infondate, tipiche della propaganda russa. Uno dei punti forza delle false narrazioni sull’Ucraina è il genocidio nel Donbass.

L’inesistente genocidio

Secondo la propaganda russa, nel Donbass, il governo ucraino si starebbe macchiando di genocidio.

Come sottolinea NewsGuard, la Corte penale internazionale l’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani e l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, non hanno mai trovato prove di un presunto genocidio nel Donbass. La Missione statunitense presso l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa in un post del 22 febbraio 2022, ha definito il genocidio nel Donbass una “falsità deplorevole“. La missione avendo accesso completo alle aree controllate dal governo dell’Ucraina, non ha mai segnalato nulla che si avvicini lontamente a un genocidio.

Nel 2021 un rapporto dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani ha accusato le autorità delle repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk (che Putin ha finanziato), di aver compiuto una serie di abusi, come l’imposizione della cittadinanza russa, restrizioni alla libertà di movimento e il divieto per gli esperti di visitare i detenuti.

Nello stesso tempo, le Nazioni Unite hanno denunciato tre casi di detenzione arbitraria e maltrattamenti perpetrati dall’SBU (i servizi segreti ucraini) e 13 casi simili nelle repubbliche autoproclamate.

Nel 2016 un rapporto della Corte penale internazionale  ha rilevato che gli atti di violenza presumibilmente commessi dalle autorità ucraine nel 2013 e nel 2014 potrebbero costituire un “attacco contro una popolazione civile”. Ma il rapporto ha anche affermato che non vi sono prove per ritenere che l’attacco fosse sistematico e diffuso.

 

 

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