Iran, continuano gli attacchi chimici contro le scuole femminili

In Iran non si fermano gli attacchi chimici contro le scuole femminili. Negli ultimi cinque mesi, sono state colpite più di  500 scuole femminili in 110 città di tutta l’Iran.

Nonostante le continue segnalazioni di avvelenamenti e diversi decessi, il regime iraniano e le sue istituzioni hanno tentato di coprire e impedire che la verità venisse scoperta.

Mahna Rahimi Mehr e Raha Hosseini di 9 anni sono morte a causa degli attacchi chimici contro scuole che frequentavano a Saqqez e Isfahan. Coloro che hanno condiviso la tragica notizia sugli attacchi sono stati molestati e incarcerati. Una donna è stata recentemente arrestata per aver documentato le vittime e accusata di aver diffuso bugie.

Ci sono prove del coinvolgimento del governo in questi orribili attacchi. Questi atti sembrano essere l’ultimo tentativo del regime iraniano di reprimere le proteste e la rivoluzione in corso da oltre sei mesi guidata da giovani donne e studentesse.

Le proteste in Iran sono iniziate subito dopo la morte di Mahsa Amini e poi gradualmente si sono diffuse in tutto il paese. Molte donne in segno di protesta manifestano senza il velo in testa. “Questa è una rivoluzione femminile in Iran. Non è morta per noi. Sta diventando un simbolo di resistenza contro l’apartheid di genere“, ha dichiarato la giornalista Masih Alinejad.

 

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