Dopo tre mesi di proteste contro il regime iraniano, gli attivisti hanno indetto tre giorni di sciopero generale che rischiano di fermare il paese. I negozi e i mercati sono chiusi da lunedì 5 dicembre..
Major strikes happening across Iran today as shops and business owners close shops in solidarity with #IranProtests.
This clip is from Khomein city, where the leader of the 1979 revolution, Ayatollah Khomeini, was born.#Iran #MahsaAmini #مهسا_امینی #اعتصابات_سراسری pic.twitter.com/xkY6W2VeXH
— IranHumanRights.org (@ICHRI) December 5, 2022
Major strikes across Iran today.
This clip is of Naghshe Jahan Square in Isfahan, on Day 1 of a 3-day planned, nationwide strike in solidarity with #IranRevolution. #Iran #MahsaAmini #مهسا_امینی #اعتصابات_سراسری pic.twitter.com/eCzRT3iw2O
— IranHumanRights.org (@ICHRI) December 5, 2022
Gli scioperi hanno coinvolto anche gli autotrasportatori e alcuni lavoratori degli impianti petrolchimici di Mahshahr e delle acciaierie di Isfahan

I cosiddetti guardiani della rivoluzione hanno annunciato che le forze di sicurezza mostreranno “tolleranza zero”. Il regime sta penalizzando i negozianti che hanno aderito allo sciopero, sta arrestando le persone che lo filmano e sta limitando l’accesso a Internet per sopprimere l’emergere di notizie sullo sciopero.
Le proteste
In Iran, da settembre sono in corso delle proteste per chiedere verità e giustizia sulla morte di Mahsa Amini, arrestata dalla polizia morale perchè non indossava correttamente il velo. Il giorno dopo l’arresto Mahsa è deceduta. Da allora è iniziata una violenta repressione del regime iraniano: centinaia di manifestanti, compresi bambini, sono stati uccisi, più di 18 mila manifestanti sono stati arrestati, e alcuni condannati a morte.
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La sanguinosa repressione del regime di Teheran
Immagine di copertina: Iran Human Rights Watch