Mentre la politica è impegnata in altre questioni, qualche giorno fa, l’Istat ha diffuso i dati sulle pensioni italiane, uno dei simboli della disparità economiche e sociali esistenti.
L’associazione dei consumatori, Codacons, ha commentato:”La stragrande maggioranza dei pensionati italiani non riesce a condurre una vita dignitosa e può considerarsi a tutti gli effetti “povera”, mentre aumenta il divario tra i redditi della categoria – afferma il Presidente Carlo Rienzi – Quasi 2 milioni di pensionati, il 12,2% del totale, ha ricevuto nel 2018 un importo mensile inferiore a 500 euro, cifra al di sotto della soglia di povertà relativa fissata dall’Istat e pari lo scorso anno a 657 euro per un nucleo di un solo componente”.
“Le pensioni italiane “da fame” non solo sono le più basse d’Europa, ma anche le più tassate – prosegue Rienzi – Basti pensare che un pensionato italiano che nel 2018 ha percepito una mensilità di 1.500 euro, ha corrisposto allo Stato 4.000 euro di tasse sulla propria pensione; in Spagna, a parità di pensione, si pagano 1.800 euro all’anno di tasse; nel Regno Unito 1.500 euro, in Francia 1.000 euro e in Germania appena 39 euro” – conclude Rienzi.