Jakarta, abitata da 30 milioni di persone, è afflitta da gravi problemi infrastrutturali e da inondazioni aggravate dagli effetti del cambiamento climatico, tanto che secondo gli esperti, entro il 2050 fino a un terzo della città potrebbe essere sott’acqua.
Pochi giorni fa, il Parlamento indonesiano ha dato il via libera al trasferimento della capitale Jakarta ad una località sull’isola del Borneo, a 2.000 chilometri di distanza, che si chiamerà ‘Nusantara’. Ma non mancano le preoccupazioni di carattere ambientale.
Il progetto della capitale nel Borneo
La nuova capitale coprirà circa 56.180 ettari nella provincia del Kalimantan orientale, nella parte indonesiana del Borneo, che il Paese condivide con la Malesia e il Brunei, dove si trova uno degli hot-spot di biodiversità più importanti al mondo. Si parla di città “intelligente”, rispettosa dell’ambiente, ma non tutti condividono il progetto.
Le preoccupazioni ambientali
Il progetto prevede che la creazione della nuova capitale necessiterebbe di circa 200 mila ettari di superficie, ora quasi tutti coperti da foreste e non lontano da due riserve naturali. Si prevede che la superficie forestale si ridurrà del 12% prima del 2050 e di conseguenza anche alcuni animali come ad esempio di più di un terzo quella degli oranghi del Borneo e delle nasichee.
Inoltre, viene stimato che la deforestazione provocherebbe l’emissione di ingenti quantità di CO2 in atmosfera, stimate in 48 milioni di tonnellate.
Il Borneo non ospita solo foreste, ma anche preziosissimi ecosistemi come le mangrovie e le torbiere, che rischiano di essere degradati.
Il rischio di inondazioni
Creare una città in un’area di zone umide, rende estremamente alto il rischio di inondazione a causa dell’instabilità dello spartiacque. L’arrivo di milioni di abitanti, accelerebbe il consumo delle risorse naturali dell’isola, già vulnerabile.
Inoltre, si calcola che non c’è sufficiente energia rinnovabile per fornire la nuova capitale, rischiando di renderla nuovamente dipendente dal carbone.
Fonte: www.wwf.it
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