Mercoledì 14 dicembre la Commissione europea ha inviato al governo italiano il parere sul sul Documento programmatico di bilancio per il 2023. La prima versione dei contenuti era stata inviata il 10 ottobre 2022. Il 24 novembre 2022 l’Italia ha presentato il documento programmatico di bilancio per il 2023 aggiornato adottato dal nuovo governo (in seguito “documento programmatico di bilancio”).
Il 12 luglio 2022 il Consiglio aveva raccomandato all’Italia di prendere provvedimenti per garantire nel 2023 una politica di bilancio prudente, in particolare limitando la crescita della spesa primaria corrente finanziata a livello nazionale al di sotto della crescita del prodotto potenziale a medio termine10, tenendo conto del perdurare del sostegno temporaneo e mirato alle famiglie e alle imprese più vulnerabili agli aumenti dei prezzi dell’energia e alle persone in fuga dall’Ucraina.
“Nel complesso la Commissione ritiene che il documento programmatico di bilancio dell’Italia sia in linea con gli orientamenti di bilancio contenuti nella raccomandazione del Consiglio del 12 luglio 2022.”
Le misure bocciate
Per la Commissione europea “fra le misure incluse nel documento programmatico di bilancio che non sono in linea con le raccomandazioni specifiche per paese ci sono l’ innalzamento del massimale delle operazioni in contanti dagli attuali 2 000 EUR a 5 000 EUR nel 2023; il provvedimento equivalente a un condono fiscale che consente la cancellazione dei debiti fiscali pregressi fino a 1 000 EUR relativi al periodo 2000-2015; possibilità di rifiutare il pagamento elettronico di importi inferiori a 60 EUR senza incorrere in sanzioni; il rinnovo nel 2023 dei regimi di accesso anticipato alla pensione in scadenza a fine 2022, con inasprimento dei criteri di età.
Nel parere si scrive che “nel 9 luglio 2019 il Consiglio ha raccomandato all’Italia di contrastare l’evasione fiscale, in particolarenella forma dell’omessa fatturazione, tra l’altro potenziando i pagamenti elettronici obbligatori, anche mediante un abbassamento dei limiti legali per i pagamenti in contanti, e di attuare pienamente le passate riforme pensionistiche al fine di ridurre il peso delle pensioni nella spesa pubblica.” Pertanto, per la Commissione europea le misure sopracitate non sono in linea con la suddetta raccomandazione.
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