In applicazione del meccanismo di “condizionalità” previsto dalla normativa UE (Regolamento 2020/2092) la Commissione europea ha confermato la proposta di congelare il 65% dei fondi coesione all’Ungheria, perché il paese «non ha fatto i progressi necessari sulle riforme» mirate a rafforzare l’indipendenza della magistratura.
Sebbene siano state intraprese o siano in corso numerose riforme, l’Ungheria non è riuscita ad attuare adeguatamente gli aspetti centrali delle necessarie 17 misure correttive concordate nell’ambito del meccanismo di condizionalità generale che scadevano il 19 novembre, come si era impegnata a fare. Tali aspetti riguardano, in particolare, l’efficacia della neonata Autorità per l’integrità e la procedura per il controllo giurisdizionale delle decisioni dell’accusa.
La Commissione ha concluso che sussistono le condizioni per l’applicazione del regolamento e che saranno necessarie ulteriori misure essenziali per eliminare i rischi rimanenti per il bilancio dell’UE in Ungheria.
Il Consiglio avrà ora tempo fino al 19 dicembre per votare sulla questione, richiedendo la maggioranza qualificata per l’entrata in vigore della sospensione dei fondi.
Piano di ripresa e resilienza
La Commissione europea ha approvato il piano ungherese per la ripresa e la resilienza (RRP), a condizione della piena ed effettiva attuazione delle tappe fondamentali richieste. Infatti, nel piano per la ripresa e la resilienza, e al fine di risolvere le violazioni che mettono a rischio il bilancio dell’UE, l’Ungheria si è impegnata ad adottare le 17 misure correttive, insieme ad altre riforme dello Stato di diritto relative all’indipendenza della magistratura, come un obiettivo chiaramente definito set di 27 “super pietre miliari”. Ciò significa che nessun pagamento nell’ambito della RRF è possibile fino a quando l’Ungheria non avrà pienamente e correttamente implementato queste 27 “super pietre miliari” .
Qualche appunto sulla condizionalità
A partire dal 2021, il bilancio dell’Unione dispone di un ulteriore livello di protezione nei casi in cui le violazioni dei principi dello Stato di diritto incidono o rischiano di incidere sugli interessi finanziari dell’UE. Questo nuovo regolamento sulla condizionalità consente all’UE di adottare misure, ad esempio la sospensione dei pagamenti o rettifiche finanziarie , per proteggere il bilancio.