La Commissione Ue ha proposto di tagliare una parte dei fondi di coesione all’Ungheria

Domenica 18 settembre, la Commissione Ue ha proposto di tagliare il 65% dei fondi di coesione destinati all’Ungheria, corrispondente a 7,5 miliardi di euro, ai sensi del regolamento sulle condizionalità. Ciò serve a garantire la protezione del bilancio dell’UE e degli interessi finanziari dell’UE contro le violazioni dei principi dello Stato di diritto in Ungheria, in particolare il materia di anticorruzione.

Nella fattispecie, secondo quanto riposta l’Ansa, i fondi coesione destinati all’Ungheria ammontano a 21-22 miliardi di euro. I progetti interessati che la Commissione Ue ritiene a rischio, sono tre, da realizzare tramite appalti pubblici.

La replica dell’Ungheria

Il ministro della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Gergely Gulyas, ha fatto sapere che il presidente Orban è intenzionato a chiudere questa vertenza politica con l’Ue, entro il 19  novembre,  concordando  con Bruxelles un pacchetto di leggi, che comprende l’istituzione di un’autorità indipendente anti-corruzione, una riforma degli appalti e altre misure in chiave della lotta alla corruzione.

Per la Commissione le misure correttive proposte potrebbero essere in linea di principio con le richieste avanzate, se sono correttamente dettagliate nelle leggi e norme pertinenti, e attuate di conseguenza.
Pertanto attesa del completamento delle principali fasi di attuazione, la Commissione ritiene che in questa fase permanga un rischio per il bilancio, che ha portato alla conseguente  proposta del taglio dei fondi.

Il Consiglio ora dispone di un mese per decidere se adottare tali misure, a maggioranza qualificata. Tale periodo può essere prorogato di un massimo di altri due mesi in circostanze eccezionali.

Nel frattempo, la Commissione monitorerà la situazione e terrà informato il Consiglio di qualsiasi elemento pertinente che possa incidere sulla sua attuale valutazione.

 

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