Dall’iniziò dell anno sono decedute 28 persone sul lavoro. L’ultima vittima è un uomo di 43 anni di San Giuseppe Vesuviano (Napoli).
Secondo i dati Inail, nel 2021 le morti sul lavoro sono state 1.221 a fronte dei 1.270 nel 2020. Le denunce di infortunio mortale sono aumentate nel nord est, al sud e al centro. Mentre le diminuzioni di rilevano nel nord ovest e nelle isole.
Le regioni che constano aumenti sono: Puglia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Campania, Basilicata, Lazio, Abruzzo, Provincia autonoma di Bolzano e di Trento, Molise, Vlle d’Aosta.
Un’altra situazione preoccupante che emerge nell’ultimo semestre 2021 riguarda il tasso di incidenti nei cantieri, aumentato del 30% e il numero dei morti che passa da 114 a 127 in un solo anno, con un incremento dell’11%. La mancanza di sicurezza è data dalla facilità con cui, in questo momento è possibile aprire o convertire un’azienda in un’impresa edile, pur non avendo alcuna preparazione nel settore. L’obiettivo di queste realtà è attingere ai 30 miliardi dei vari bonus edilizi che il Governo ha messo a disposizione fino al 2023.
Cosa sta cercando di fare il Governo
Da febbraio l’Ispettorato sul lavoro può contare 1,249 ispettori in più. Ma le forze politiche sono consapevoli del fatto che occorre fare di più. In commissioni Lavoro e Giustizia del Senato è giunto il disegno di legge che ha come primo firmatario Iunio Valerio Romano. La proposta di legge prevede l’istituzione della Procura Nazionale del Lavoro che avrà il compito di garantire un pool di magistrati specializzati al fine di garantire uniformità alle indagini.