Un nuovo studio sull’Amazzonia ha recentemente scoperto che la concentrazione di carbonio nell’atmosfera aumenta negli strati d’aria più vicini alle chioma più di quanto si crede. Questo dato indica che le emissioni di carbonio della foresta amazzonica, denominata “il polmone verde del Pianeta”, superano la sua capacità di assorbirlo e immagazzinarlo.
La scienziata brasiliana Luciana Vanni Gatti che ha effettuato la ricerca ha calcolato un’emissione netta di circa 300 milioni di tonnellate di carbonio l’anno, ovvero quanto emette la Francia nello stesso arco di tempo.
In altre parole l’Amazzonia non riesce più a compensare l’emissione di gas che avvelena il pianeta. Secondo gli scienziati la foresta è diventata un emettitore di gas.
Uno studio del 2021 pubblicato sulla rivista Nature è arrivato alla stessa conclusione sconcertante: secondo l’Afp dal 2010 al 2019, il solo bacino amazzonico brasiliano ha emesso oltre 16 miliardi di tonnellate di CO2, mentre ne ha assorbiti circa 13,9 miliardi.
La crisi dell’Amazzonia è una crisi globale
Il degrado dell’Amazzonia avrebbe effetti a catena sul clima globale, oltre che sulle persone che ci vivono. Si stima che se tutto il carbonio ora immagazzinato nella foresta amazzonica fosse rilasciato – circa 120 miliardi di tonnellate di C, equivalenti a tre anni di emissioni antropiche globali – la temperatura media del pianeta aumenterebbe di 0.3 °C, il che renderebbe impossibile raggiungere accordi globali come quello di Parigi.
Infatti, per gli scienziati l’ecosistema sia sulla soglia di un tipping point, un punto di svolta, che non coinvolgerà solo l’Amazzonia. Se la foresta smettesse di riciclare la sua umidità, le anomalie meteorologiche rischierebbero di provocare effetti molto più lontano – ad esempio maggiore siccità anche il nord America – e scatenare a catena altri tipping point, provocando scenari climatici che non si osservano da milioni di anni.
Una delle cause è la deforestazione. Secondo i dati Imazon nel 2022 l’Amazzonia ha subito il quinto record annuale consecutivo di deforestazione. Tra gennaio e dicembre sono stati devastati 10.573 km², la più grande distruzione in 15 anni — da quando l’istituto di ricerca ha iniziato a monitorare la regione, nel 2008. Ciò equivale alla demolizione di quasi 3mila campi da calcio al giorno di foresta.
Come sottolinea il WWF adesso si spera che la nuova amministrazione di Lula metta in pratica il cosiddetto “pacchetto Amazzonia” e che cali la deforestazione.
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