Nella notte del 21 dicembre, in Commissione Bilancio, è stato approvato l’emendamento del Pd che introduce il reddito alimentare, da destinare a coloro che si trovano in povertà assoluta. La misura partirà in via sperimentale con una dotazione di 3,5 milioni di euro per 2 anni nelle città metropolitane, per poi diventare strutturale.
“Ve ne avevo parlato nei giorni scorsi: ogni anno, il settore della distribuzione alimentare (pensiamo ai supermercati) getta 230mila tonnellate di cibo invenduto.
E mentre questo avviene, 600mila bambini, 337mila anziani e in totale 3 milioni di italiani si avvalgono, quando va bene, delle mense o dei pacchi alimentari perché non possono permettersi di fare la spesa.
Da adesso, quel cibo non finirà più nell’immondizia, ma verrà redistribuito a tutte quelle persone che ne hanno bisogno.
Con un triplice risultato: la riduzione dello spreco alimentare, la lotta all’inquinamento e la protezione dei più fragili.” ha dichiarato Marco Furfaro che ha presentato l’emendamento.
L’emergenza alimentare quindi è affiancata da un’emergenza spreco che non si riesce a risolvere perché, ad oggi, gli enti del Terzo settore fanno un lavoro straordinario e prezioso per recuperare prodotti e metterli a disposizione di chi ha bisogno, ma non hanno mezzi e risorse a sufficienza per fronteggiare le cifre – come visto enormi – dei due fenomeni.
Due anni fa, Leonardo Cecchi aveva lanciato anche una petizione sul reddito alimentate, in due anni sono state raccolte70 mila firme.
Cosa prevede il reddito alimentare
Come avviene per l’erogazione dei sussidi, il reddito alimentare verrà garantito a tutte quelle persone in possesso dei requisiti necessari per ottenerlo, da individuarsi tramite l’INPS. Non ci sarà l’erogazione mensile di denaro sul conto o sulla carta del beneficiario, bensì un diritto ad ottenere generi alimentari sotto forma di pacchi completi di tutti quei beni che la distribuzione, ad oggi, getta via, in numero variabile a seconda delle condizioni stesse del beneficiario.
Il beneficiario del Reddito alimentare, per accedere a quei generi alimentari, potrà prenotare il pacco su un’apposita app e ritirarlo direttamente in un centro distribuzione messo a disposizione da comuni e municipi, direttamente nei locali della distribuzione (per quelle che vorranno/potranno farlo) oppure – se utente fragile – farselo consegnare a casa dai volontari aderenti all’iniziativa o da un fattorino del partner logistico dello Stato.
Coma ha specificato Furfaro, saranno i decreti attuativi a definire tutti i passaggi.
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