Libano, la gravissima crisi economica e finanziaria

Il Libano sta attraversando una gravissima crisi economica e finanziaria. A gennaio 2022 i manifestanti hanno preso d’assalto la sede dell Banca centrale, appiccando incendi negli uffici.

In due anni circa, la lira ha perso l’95% del valore rispetto al dollaro. La svalutazione della moneta ha creato l’aumento dei prezzi di beni essenziali come cibo, medicine e carburante. Il 12 gennaio, a causa delle oscillazioni del tasso di cambio e dell’aumento del prezzo del carburante, il ministero delle Finanze ha aumentato il prezzo del pane del 20%. L’inflazione è salita al 145% in media nel 2021, collocando il Libano al terzo posto a livello mondiale in termini di tassi di inflazione più elevati, dopo Venezuela e Sudan. L’inflazione anno su anno per elettricità, gas e acqua ha raggiunto il picco di quasi il 600% nel giugno 2022.

Alla situazione economico-finanziaria, si aggiunge un alto tasso di corruzione e l’instabilità politica. Nonostante a settembre si sia formato un nuovo esecutivo, guidato da Najib Mikati, le riunioni della squadra governativa risultano ancora in stallo. 

Ad oggi il Libano è il paese con la sesta peggiore crisi alimentare a livello globale per quota di popolazione che soffre di insicurezza alimentare, preceduto da Sud Sudan, Yemen, Haiti, Afghanistan Repubblica Centro Africana.

Una nuova ricerca di Human Rights Watch ha gettato luce sugli allarmanti livelli di povertà e insicurezza alimentare in Libano causati dal declino dell’attività economica, dall’instabilità politica e dall’aumento del costo della vita . Le autorità  non riescono  a garantire ai cittadini il diritto a vivere una vita adeguata, compreso il diritto all’alimentazione. Il sistema di protezione sociale del Libano si presenta frammentato, lasciando la maggior parte dei lavoratori, degli anziani e dei bambini senza alcuna protezione e rafforzando le disuguaglianze sociali ed economiche.

La ricerca di Human Rights Watch 

Tra novembre 2021 e gennaio 2022, Human Rights Watch ha condotto un’indagine rappresentativa su 1.209 famiglie in Libano per raccogliere informazioni sulle condizioni economiche delle persone e sulla loro capacità di permettersi cibo, medicine, alloggio e istruzione. I ricercatori hanno chiesto alle famiglie se ricevono sostegno finanziario o in natura dal governo, da gruppi religiosi o politici o da organizzazioni non governative e hanno parlato con i membri delle famiglie dell’impatto di non avere un reddito sufficiente.

Dai risultati è emerso che quasi il 70% delle famiglie ha dichiarato di avere difficoltà ad andare avanti o di essere sempre in ritardo con le spese di base. Meno del 5% delle famiglie in Libano ha ricevuto una specie di assistenza governativa.

Il diritto al cibo è gravemente minacciato. In una famiglia su quattro un adulto ha dovuto saltare un pasto perché non c’erano abbastanza soldi o altre risorse per procurarsi il cibo. Il 20% ha esaurito il cibo nel mese precedente a causa della mancanza. Alla riduzione drastica all’accesso al cibo, acqua, istruzione e assistenza sanitaria, si aggiunta quella dell’energia elettrica.

Secondo i dati di Greenpeace, oltre a danneggiare in modo sproporzionato le famiglie a basso reddito, la dipendenza del sistema elettrico libanese da impianti alimentati a olio combustibile pesante e da generatori diesel provoca un notevole inquinamento atmosferico che ha avuto un enorme impatto sull’ambiente e ha avuto un impatto significativo sulla salute dei residenti del Libano, uccidendo migliaia di persone ogni anno.

Il sistema di protezione sociale del Libano è un modello biforcuto che fornisce assicurazione sociale per i più abbienti e assistenza sociale a coloro che si trovano in condizioni di estrema povertà, escludendo un’ampia percentuale che vive con redditi medi o bassi. Nonostante i dati allarmanti, solo il 3,5%  della popolazione beneficia del programma, secondo i dati del programma stesso.

La crisi in Libano è sempre più una crisi che colpisce i bambini.

Il numero dei bambini in Libano che dovranno affrontare livelli di fame estremi, aumenterà del 14% all’inizio di quest’anno, a meno che non vengano intraprese azioni urgenti. È questo l’allarme lanciato daSave the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini e le bambine e garantire loro un futuro, che lavora nel Paese dal 1953.

Secondo l’Organizzazione, quattro bambini rifugiati libanesi e siriani su 10 nel Paese stanno affrontando un’insicurezza alimentare acuta elevata, causata da una crisi alimentare risultato di anni di instabilità economica e alimentata da shock climatici e dalla crisi alimentare globale.

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