Reporters sans frontières (RSF) ha pubblicato la lista nera dei 37 capi di stato e di governo che reprimono massicciamente la libertà di stampa. Più di un terzo di questi tiranni proviene dall’Asia-Pacifico.
Tra i nuovi arrivi c’è il trentacinquenne principe ereditario dell’Arabia Saudita, Mohammed bin Salman, che ha tutto il potere nelle sue mani e guida una monarchia che non tollera la libertà di stampa. I suoi metodi repressivi includono lo spionaggio e le minacce che a volte hanno portato a rapimenti, torture e altri atti impensabili, come dimostra, per esempio, il barbaro omicidio di Jamal Khashoggi.
Seguono il presidente brasiliano Jair Bolsonaro e il primo ministro europeo, l’ungherese Viktor Orbán.
Orban è il leader europeo nella lista nera
Orban è il primo capo di governo di un Paese dell’Ue nella lista nera dei nemici per la libertà di stampa. Secondo Rsf, il governo di Viktor Orbán, ha utilizzato la pandemia come pretesto per estendere la sua egemonia sui media ungheresi e ispirare gli altri Paesi europei come la Polonia e la Slovenia.
La legislazione sul Coronavirus gli ha conferito dei poteri illimitati per gestire la crisi. Ha minacciato i giornalisti di perseguitarli con l’accusa di diffusione di notizie false e di “blocco degli sforzi anti-pandemia del governo” e ha imposto ulteriori restrizioni al loro già limitato accesso ai servizi statali.
Rsf sottolinea che la stampa regionale in Ungheria è tutta nelle mani degli imprenditori amici di Orban. Dall’autunno del 2018 quasi 500 società di giornali e tv filo governative sono state fuse in un’unica holding per coordinare meglio la copertura.
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