Dopo 50 anni, mercoledì 2 dicembre, l’ONU ha riconosciuto le proprietà terapeutiche della cannabis, cancellandola dalla tabella 4 (sostanze ritenute più pericolose). La votazione su questo punto si è conclusa con 27 voti a favore, tra questi c’è anche l’Italia. Hanno votato contro l’Ungheria, i Paesi asiatici e dell’Africa.
At @CND_tweets 63rd reconvened session, the Commission decided on @WHO scheduling recommendations on cannabis and cannabis-related substances. Read the press release for more information: https://t.co/J9YfVpydLM pic.twitter.com/wEFVEII9M3
— CND (@CND_tweets) December 2, 2020
Le proprietà terapeutiche della cannabis
La decisione dell’ONU dovrebbe agevolare la legalizzazione della cannabis terapeutica per patologie molto gravi come il morbo di Parkinson, il cancro, l’epilessia, dolore cronico e sclerosi.
“La decisione di oggi toglie gli ostacoli del controllo internazionale, imposti dal 1961 dalla Convenzione unica sulle sostanze narcotiche, alla produzione della cannabis per fini medico-scientifici – dichiara Marco Perduca, che per l’Associazione Luca Coscioni coordina la campagna Legalizziamo! -.
Il voto è importante anche perché le raccomandazioni dell’OMS erano state elaborate sulla base della letteratura scientifica prodotta negli anni, in condizioni molto difficili. Finalmente la scienza diventa un elemento fondamentale per aggiornare decisioni di portata globale, come quelle delle Convenzioni ONU sulle droghe, non solo ai mutati scenari sociali e culturali ma anche alla luce del progresso scientifico.”
Il voto favorevole dell’Italia non si significa l’apertura totale al consumo di cannabis. La politica italiana purtroppo si mostra ancora reticente su questa materia come dimostra il difficile iter della legalizzazione della cannabis light.
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